Ci ha lasciato Riccardo Piccardoni, importante artista maceratese, persona di buon carattere che lasciava parlare in sua vece le sue opere. Lo ricordiamo con un articolo del dottor Matteo Ricucci, pubblicato su “La rucola” n° 47 del febbraio 2002, redatto in occasione di una mostra del Maestro Piccardoni a Corridonia.
“Questo maestro, schivo e garbato, non cessa di meravigliare il pubblico con i suoi continui progressi sia nella grafica che nella pittura. Chi come me ha avuto la fortuna di averlo amico sincero e di seguirlo in questo suo viaggio alla ricerca di nuovi temi d’ispirazione e di ulteriore affinamento della tecnica esecutiva, non può non godere dell’opportunità di cogliere la “nous” della sua estetica nell’attimo stesso del suo fiorire.
Ieri, percorrendo la strada per Corridonia, ero, per mia distrazione, preparato a godere della sua splendida tavolozza e degli enigmi concettuali che dalle sue tele sfidano l’umana logica a carpirne l’arcano messaggio (amo definirlo un filosofo moderno che passeggia meditando tra i colori dei suoi paesaggi i quali parlano di un mondo immaginario che è fuori dalla nostra Storia ma non fuori dai nostri sentimenti) e mi sono trovato invece davanti a piccole tavole dal minuto segno che sembra avere la magica virtù d’imprigionare lo sfavillìo delle luci e delle ombre.
Chi conosce la tecnica dell’incisione sa bene come l’esecuzione di un soggetto può risentire in meglio o in peggio a seconda della scelta spaziale in cui collocarlo e la miniaturizzazione non è scevra da tali inconvenienti, ma nelle miniature del nostro palpita un mondo vivo: nei suoi “convivi” una microscopica umanità si agita attorno ai tavoli e ti par di ascoltare un brusìo di voci che si accavallano nel dibattito; nella sua “Ultima Cena” risuona la divina liturgia del Figlio di Dio che esplicita il mistero della Eucaristia; nelle sue architetture rinascimentali gli infiniti spazi oltre le mura ciclopiche, riverberano il cantico del Creatore che non può fare a meno, una volta tanto, di compiacersi di averci fatto a sua immagine e somiglianza.
È sorprendente come questo mondo infinitamente piccolo sprigioni lo stesso fascino dei codici miniati dell’Età di Mezzo. Il maestro Piccardoni è un artista che mantiene sempre quello che promette e sono certo che non ha finito di sorprenderci con la sua genialità. Ad Maiora, Riccardo!”
Matteo Ricucci
8 giugno 2021