Il vero scopo futuro del DDL Zan è tappare per legge la bocca agli oppositori?

Pone alcune domande Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale marchigiano del Popolo della Famiglia, riguardo alle manifestazioni che si svolgeranno nel fine settimana in alcune città marchigiane a favore del Ddl Zan: “Nulla da ridire contro la manifestazione in sé: manifestare è un diritto garantito dalla nostra Costituzione. Quello che mi chiedo è: se verrà approvato il ddl Zan, sarà consentito anche al Popolo della Famiglia o a chi la pensa in maniera diversa da Zan e compagni, manifestare contro una legge ingiusta e liberticida? Se diremo che chi pratica l’utero in affitto commette un crimine (e in Italia è così) oltre che una violenza su due donne ( quella che ‘dona’ l’ovulo e quella che porta in grembo il bambino) e su un bambino, verremo denunciati per aver espresso opinioni discriminatorie, che negano un ‘diritto’ alle persone di diverso orientamento sessuale, in base all’art 4 del ddl stesso? Sarà garantita anche la diversità di pensiero o si vuole garantire solo una diversità a senso unico? Cito una parte del discorso di Marilena Grassadonia (Sinistra Italiana- Famiglie arcobaleno) fatto alla manifestazione di Milano: Vogliamo una stagione dei diritti in cui si parli di Pma (nda: fecondazione assistita) e di Gpa (nda: utero in affitto) e il riconoscimento dei figli e delle figlie delle famiglie arcobaleno. Il ddl Zan è solo l’inizio. Il DDL Zan è solo l’inizio, è quanto afferma! In pratica conferma quello che noi diciamo da tempo. Che il vero scopo del ddl non è combattere l’emergenza discriminazione (che, dati OSCAD alla mano, emergenza non è) ma creare le basi per altro. E il Ddl le crea nel modo più semplice: tappando la bocca, per legge, agli oppositori!”

Cristiana Di Stefano

Aggiunge Cristiana Di Stefano, militante pidieffina e persona disabile: “I disabili non hanno bisogno delle finte tutele del DDL Zan ma della corretta e seria applicazione della Legge 104, ancora per lo più inapplicata, dove (come nelle Marche) viene calpestato il diritto a essere assistiti e curati presso il proprio domicilio, diritto sancito dalla Costituzione, attraverso per esempio l’Assistenza Indiretta. Poi vogliamo parlare delle continue umiliazioni e difficoltà subite per colpa delle barriere architettoniche che dovevano essere eliminate già dal 1989, ma presenti ancora oggi su tutto il territorio nazionale?”

Conclude Sebastianelli rivolgendosi agli organizzatori delle manifestazioni: “Alla luce di quanto scritto manifestare il libero pensiero è un vostro sacrosanto diritto e lo è anche per noi! Il Popolo della Famiglia si batte (e continuerà a farlo anche in caso di approvazione del ddl), affinché questo diritto venga garantito anche agli oppositori del pensiero (a senso) unico”.

12 maggio 2021

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