“Memorie”, libro edito da Edizioni Simple di Macerata, ovvero un parallelo reale tra l’800 e oggi che va oltre la vicenda narrata. I fatti in se stessi accaduti a Gustavo Rosati e alla consorte Maddalena ve li lasciamo scoprire da soli, per il piacere di conoscere una storia che, comunque, ha dell’avvincente.
Preferiamo invece sottolineare la forma del linguaggio scritto, non da letterato ufficiale, che rende interessante il confronto con l’attuale lingua italiana e ne mostra l’evoluzione. Maggiormente interessante è la sostanza del contenuto, che determina un modo di pensare e comportamentale lontanissimi rispetto a oggi, molto più del tempo realmente trascorso dal 1836: c’è un forte senso religioso che sfocia in avere piena fiducia nella volontà del Signore e accettazione della stessa; c’è una gran cortesia nei comportamenti e nel porsi rispetto agli altri che non è manierismo ma modo di essere, tanto diverso dall’arroganza e dalla prepotenza odierne, figlie dell’egoismo e dell’egocentrismo; ci sono le difficoltà di percorrere il territorio per la scarsezza del mezzo tecnico che rende il viaggio un continuo pericolo e allunga i tempi: le nostre ore diventano le loro giornate; c’è la medicina dai rimedi primitivi in tutto, circostanza evidenziata in ogni passo del racconto che proietta il nostro tempo in un futuro da fantascienza, riferito al loro; ci sono le lettere a unire le persone, oggi scarsamente utilizzate, superate dai cellulari e dalle email.
C’è, infine, un grande sentimento di solidarietà che rende vere le amicizie, le rafforza e fa naturale il poter ricambiare sempre e in qualsiasi circostanza, anche solo dando ospitalità e per pochi minuti, con vero e genuino piacere, al conoscente di passaggio nella tua città. Per certi aspetti il vivere era più pericoloso, esposti a intemperie, malattie e altro, ma certamente più sereno, con più tempo da dedicare a se stessi e agli altri. Una tranquillità che permea il racconto, ne costituisce l’atmosfera e aiuta i nostri protagonisti, diremmo tenerissimi, ad affrontare le loro disavventure che sfiorano continuamente la morte. In sintesi troviamo più umanità e meno tecnologia. Tutto in una Ancona, anch’essa diversa.
Fernando Pallocchini
2 maggio 2021