In Italia c’è un anacronismo eclatante e irritante per tutti i cittadini. Ci sono due emittenti televisive la cui potenza di acquisizione pubblicitaria è del tutto simile e le cui strutture sono, più o meno, della stessa proporzione.
Ora una delle due a fine gestione annuale, è in attivo e distribuisce agli azionisti i dividendi, frutto della ottima direzione della struttura. L’altra, la Rai, a inizio anno, costringe gli italiani a pagare un canone nonostante abbia sia introiti pubblicitari che un contributo dello stato per decine di milioni di euro. Mi domando come possa esistere una situazione del genere.
La cosa è macroscopica, evidente, sotto gli occhi di tutti gli italiani che oltre tutte le tasse che li assillano si trovano a dover subire come ulteriore balzello anche il canone Rai. Perché la Rai non riesce a sostenersi con la sola pubblicità, come fanno gli altri? Come spendono i loro introiti? Siccome la Rai è un servizio pubblico è veramente irritante che la politica nulla faccia per risolvere il problema.
Certo, la Rai è “espressione politica” di chi governa, rifugio e ostello di personaggi raccomandati dai vari partiti, un ricovero utile per “trombati” in altre situazioni ma un baraccone del genere non può e non deve gravare sulle spalle degli italiani. In Italia si fanno tante battaglie per le varie storture che sono in tutto il mondo… mai alcuno che abbia condotto una battaglia per sgravarci dall’iniquo canone!
Certo… calando gl’introiti sarebbero in quantità molto minore i denari da distribuire agli amici e a coloro che devono far circolare le notizie… quelle giuste per convenienza politica.
Cesare Angeletti “Cisirino”
26 aprile 2021