La persona disabile deve poter scegliere assistenza in casa o in struttura residenziale

“Per un disabile la possibilità di scegliere se essere assistito in casa o in una struttura residenziale è fondamentale”. Così afferma Fabio Sebastianelli coordinatore regionale per le Marche del Popolo della Famiglia riguardo la proposta di Luca Bernardi, il disabile gravissimo che l’ha scritta.

Spiega Sebastianelli: “Il Popolo della Famiglia sostiene quanto proposto da Luca Bernardi. Al momento un disabile non autosufficiente, mi ha spiegato Luca, se non ha la possibilità di essere assistito dai propri familiari, può solo entrare in una struttura residenziale (pagata dalla Regione) o provare a rientrare in uno dei vari progetti di assistenza approvati dalla stessa, per cui non ha una vera libertà di scelta. Diversamente avverrebbe se la sua proposta di legge venisse approvata. Essa andrebbe a vantaggio di tutti i disabili, sia di quelli che sono riusciti ad accedere ai progetti che di tutti gli altri, semplificando oltretutto anche le cose perché ricorrere a una singola legge è più facile e veloce che rincorrere più progetti. L’invito che faccio, a nome del Popolo della Famiglia, al Governo regionale è di leggere ciò che Luca propone e realizzarlo per quanto di sua competenza, facendo nel contempo pressione sul Governo nazionale perché sostenga la parte economica, come ha già fatto con il decreto del 27 ottobre 2020 per i caregiver,con il quale si erogano fondi alle Regioni da destinare a questi ultimi”.

Ecco in breve la proposta di Luca su Assistenza Domiciliare Indiretta:
Articolo 1
– Garantire a tutte le persone disabili la piena e reale libertà di scelta tra assistenza in istituto e l’assistenza domiciliare, in particolare l’Assistenza Domiciliare Indiretta.
Articolo 2 – L’Assistenza Domiciliare Indiretta è un supporto di tipo monetario che ha lo scopo di favorire la vita, la cura e l’assistenza delle persone non autosufficienti a domicilio. L’importo viene quantificato sulla base di un progetto personalizzato in sinergia tra disabile, famiglia ed unità multidisciplinari di Asur e Comune. Le figure assistenziali che dovranno affiancare e/o sostituire i caregivers familiari vengono individuate, assunte e formate direttamente dal disabile stesso, se può, o dalla famiglia dello stesso.
Articolo 3 – Per attuare un efficace progetto personalizzato in forma indiretta bisogna tener conto e valutare 3 elementi fondamentali: 1) Condizione sanitaria; 2) Condizione socio/ambientale; 3) Reddito. In base a questi tre elementi si erogano da un minimo di 1.000 € ad un massimo di 80.000 € annui. Due disabili nella stessa condizione sanitaria, ma, uno con un godimento economico più alto e con una rete familiare forte (genitori, fratelli, figli e coniugi…) e l’altro economicamente più debole e con una rete familiare fragile, non hanno diritto allo stesso contributo poiché, il disabile più fragile necessita di un contributo più elevato rispetto al soggetto più forte, non per discriminazione ma solamente per il semplice fatto che chi è più debole non può permettersi le stesse risorse dell’altro andando incontro, di conseguenza, a criticità e difficoltà.
Articolo 4 – Materiale farmaceutico ed ausili gratuiti. Rendere gratuiti materiali farmaceutici ed ausili in genere, di cui una persona disabile necessita per la sopravvivenza. Quotidianamente usiamo creme o pomate, spray e altri farmaci che sono indispensabili per non aggravare la nostra situazione. E puntualmente ci ritroviamo a pagarli, perché non sono classificati come farmaci salvavita! Alcuni esempi: medicine salvavita e non, talco, detergenti, cotone idrofilo, amuchina, guanti sterili e in lattice, integratori, pc, bracci per pc, mouse e tanto altro.
Articolo 5 – Incremento degli interventi e delle risorse per l’ospedalizzazione domiciliare. Un’altra cosa molto importante da ottenere è la possibilità di avere specialisti a domicilio per eseguire esami come ecocardiogramma, elettrocardiogramma, ecoaddome, broncoscopia, e visite varie specialistiche come quella cardiologica, oculistica, otorinolaringoiatrica, odontoiatrica etc. In questo modo possiamo evitare, quando non sia strettamente necessario, il trasferimento verso le strutture ospedaliere, cosicché si eliminano i rischi e lo stress dovuti allo spostamento e quelli di contrarre infezioni. Quindi è fondamentale poter avere nel proprio domicilio specialisti, andando a coprire a 360° quelle che sono le necessità diagnostiche e assistenziali di malati in particolare condizione di gravità.
Articolo 6 – Aumento della pensione d’invalidità e dell’indennità di accompagnamento. Da sottolineare l’annoso problema dell’indennità di accompagnamento e della pensione di invalidità, le cui cifre non consentono lo svolgimento di un tenore di vita normale. Quindi sarebbe opportuno arrivare con le somme di entrambe a 1.600 euro mensili.
 Articolo 7 – Snellimento pratiche burocratiche. Dal punto di vista burocratico bisognerebbe snellire alcune pratiche, come a esempio la richiesta per l’ossigenoterapia che deve essere presentata ogni sei mesi, la richiesta per il contributo disabilità gravissima da presentare una volta all’anno o la prescrizione dei farmaci per malattie rare da richiedere una volta all’anno, anche in situazioni stazionarie e\o irreversibili.

In questo modo sarebbe un’Assistenza Domiciliare Indiretta efficace e noi combattenti potremmo condurre una vita dignitosa insieme alle persone che ci amano e ci stanno accanto ogni singolo giorno.

10 aprile 2021

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