“Codice da Vinci” in stile Sherlock Holmes a Tolentino: un astrolabio antichissimo seminascosto nel cappellone. È questa l’ultima scoperta di Carlo Gentili che “spiazza” il mondo degli studiosi.
Un antichissimo calendario lunare si potrebbe nascondere ancora oggi all’interno del cappellone di San Nicola a Tolentino: una sorta di astrolabio lunare con il quale un tempo era possibile conteggiare le fasi lunari.
Questa è l’affascinante ipotesi cui è giunto Carlo Gentili grazie al supporto di numerose prove indiziarie inedite. Si tratta di una suggestiva conclusione, mai rilevata da alcun studioso, una sorta di “Codice da Vinci” in perfetto stile Sherlock Holmes. Secondo il Gentili, infatti, nel luogo dove oggi sorge il cappellone affrescato dal Maestro di Tolentino, doveva sorgere un tempio pre-cristiano dedicato a una dea lunare (probabilmente ad Artemide), all’interno del quale era strutturato l’astrolabio lunare per misurare le fasi lunari e scandire i tempi (prima dell’adozione del calendario solare a opera di Giulio Cesare nel 46 a. C.).
Infatti, ancora oggi seminascoste nelle cornici decorative della prima fascia possiamo osservare la presenza di 28 lune dipinte, che alluderebbero ai 28 giorni intermedi tra una luna piena e l’altra, la quale giunge al ventinovesimo. Inoltre la presenza complessiva di ben 104 lune dipinte nell’intero affresco non sarebbe casuale, ma lascerebbe ritenere che il calendario fosse relativo a due anni, essendo il numero 104 la risultante di due anni espressi in settimane (52 ogni anno).
Questo ultimo aspetto in particolare testimonierebbe la presenza di un calendario chiamato “luni-solare” in uso in Palestina ai tempi della nascita di Gesù e utilizzato dagli ebrei, dai babilonesi, dai greci, tuttora in uso in ambito ebraico e nel calendario liturgico per individuare la Pasqua. Probabilmente lo straordinario calendario era ancora visibile nel primi anni del 1300 quando il Maestro di Tolentino, affrescando il luogo, avrà saputo mantenerne la memoria riportando esattamente le 104 lune in quel tempo ancora visibili.
Con questa scoperta il mondo accademico è in fibrillazione, data la suggestiva ipotesi corroborata da importanti prove indiziarie, che verranno descritte dettagliatamente nel libro in uscita e che fanno di Tolentino la “Città della Luna”.
15 marzo 2021