Se n’è andato Giulio Lattanzi, sulle nostre pagine traspariva la sua onestà intellettuale

Ciao Giulio, ora hai lasciato la vita terrena, sono passati molti anni da quando scopristi “La rucola”, ti piacque e iniziasti a inviarci i tuoi articoli; critici, sferzanti, fedeli alla tua idea politica.

Porgevi ai lettori il tuo convinto pensiero europeista, non appiattito sui valori teorici ma analitico nei confronti delle criticità che impedivano, e impediscono, un corretto funzionamento dell’idea fondante della Unione Europea: la solidarietà tra i popoli, l’attenzione all’ambiente, la protezione della fasce sociali più fragili.

Parimenti eri innamorato del territorio dove sei vissuto con la famiglia: i luoghi dei Sibillini, specialmente Castelsantangelo sul Nera, così tristemente segnati dal terremoto. Da qui sono partiti i tuoi articoli sferzanti a invocare la ricostruzione materiale ma non solo quella, perché eri un attento conoscitore della realtà fatta di lavoro, di turismo, di persone.

Il passato da sindacalista mai si è disgiunto dai tuoi pensieri, mantenendo intatta, anzi più lungimirante, la tua visione del mondo del lavoro.

Tutto traspariva dai tuoi articoli che “La rucola” ha accolto fin da subito, perché la stampa vera lascia spazio alle idee oneste: si può non essere in accordo ma la onestà di pensiero deve sempre essere rispettata. Non è per caso che tua è stata “pagina 3”, la seconda più importante di ogni testata giornalistica, perché in un giornale, dopo la prima pagina, quella che salta agli occhi girando il foglio è la “pagina 3”. Anche il tuo ultimo articolo sarà lì, a testimoniare la tua presenza, la tua onestà intellettuale. Per noi, per i tuoi lettori, sarai sempre una cara persona, un amico.

24 gennaio 2021   

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