A sole due settimane dall’incontro tra il Sindaco e il nuovo Direttore dell’Area Vasta Sanitaria, 3 Dottoressa Daniela Corsi, e quindi con largo anticipo rispetto ai tempi ipotizzati causa Covid-19 di fine marzo, lunedì 25 Gennaio riparte l’attività di degenza presso la struttura della Casa della Salute di Treia.
Perché il reparto era stato chiuso – Il reparto era stato chiuso nella primavera del 2020 per l’esecuzione di lavori di messa a norma, riattivazione di spazi ancora in disuso e potenziamento della struttura e poi, terminati i lavori nel mese di novembre, la riapertura era stata posticipata per carenza di personale infermieristico, causa il loro impiego emergenziale nella struttura Covid di Civitanova.
Le cure intermedie – Spiega il Sindaco Franco Capponi: “Le Cure Intermedie costituiscono l’area delle cure che si trovano a metà strada fra l’intensività assistenziale delle cure ospedaliere in fase acuta di malattia e l’estensività assistenziale garantita a domicilio o nelle strutture residenziali specialmente per il paziente cronico-fragile. Tutto ciò era stato studiato e attivato con l’ambizione di costruire finalmente nel sistema sanità-territorio e un ulteriore tassello nell’ offerta complessiva di servizi con la creazione di un continuum assistenziale tra ospedale e domicilio e viceversa, sino ad allora mancante nella realtà Maceratese”.
Posti letto extra ospedalieri – Esse rappresentano un modello organizzativo, scelto dall’allora Amministrazione Comunale (Sindaco era anche allora Capponi) che, in accordo con l’ASL e la Regione Marche, nella fase di riconversione degli ex ospedali (Treia ha aderito alla riconversione per prima nelle Marche) si rivolge principalmente agli anziani con una grande flessibilità, e si integra e si coordina con i reparti dei vari ospedali dell’area Vasta 3, costituendo un anello di congiunzione tra i professionisti delle cure primarie e gli altri professionisti del Sistema Socio-Sanitario regionale, promuovendo una nuova visione della presa in carico dei bisogni assistenziali della persona. Si presentano come posti letto extra-ospedalieri a vocazione internistico-geriatrica e stanno assumendo, in maniera sempre più evidente, una connotazione assimilabile alla Degenza Post-acuzie, di cui sono purtroppo sprovviste molte strutture per acuti”.
Il reparto può ospitare 24 degenti – Il reparto di “Cure intermedie” di Treia dispone di 24 posti letto e ora “Il sistema della Residenzialità” prevede anche l’impegno dei MMG nelle Cure Intermedie e la loro presenza risulta imprescindibile; tuttavia, il patrimonio ereditato dall’ex reparto di Medicina prima e Lungodegenza poi aumenta la valenza della struttura e permette una differenziazione nella tipologia di ricoveri, indirizzando ai medici specialisti i casi a maggiore complessità, che necessitino di competenze multidisciplinari. Inoltre, si pensi a quante indagini strumentali, manovre invasive (impianto di cateteri venosi PICC…) o consulenze possono essere evase in loco con evidenti benefici per i degenti (ridotto rischio/stress dovuto al trasporto) ed un notevole risparmio in termini economici.
L’augurio del Sindaco Franco Capponi è che una modalità organizzativa, così strutturata, possa essere mantenuta e potenziata anche in futuro. Questo perché le Cure Intermedie svolgono un ruolo che appare molto simile, per impegno sul paziente e per competenze, ai reparti di Lungodegenza post-acuzie. Ciò consente di decongestionare gli Ospedali per acuti, bisognosi di posti letto per i nuovi ricoveri, mantenendo un’elevata qualità nella prosecuzione delle cure anche per i pazienti più compromessi e per i quali i requisiti di ammissione in Cure Intermedie potrebbero non essere del tutto rispettati.
Cure intermedie come valore aggiunto – “Penso che le Cure Intermedie rappresentino – ha proseguito il Sindaco – un valore aggiunto per la nostra Regione e la nostra Sanità, per la qualità dell’assistenza e delle prestazioni erogate in prosecuzione delle cure ospedaliere, nonché per il notevole afflusso di pazienti provenienti dai reparti di acuzie/post-acuzie o dal domicilio con effetto decongestionante sulle strutture ospedaliere (possibilità di aumentare il turnover delle dimissioni e ridurre il numero dei ricoveri dal domicilio). In tal modo, le Cure Intermedie, oltre a rappresentare un sistema di qualità assistenziale, costituiscono, di fatto, una risorsa economica per la sanità marchigiana”.
Il reparto di riabilitazione – A Treia la struttura sanitaria ospedaliera della Casa della Salute oltre a contenere il reparto di Cure Intermedie dispone di un altro reparto che oggi rappresenta un’eccellenza per la sanità Marchigiana, rappresentata dalla Riabilitazione diretto dal Dott. Giorgio Caraffa. Detto reparto ha una stretta attinenza con cure intermedie perché in alcuni casi, quando è possibile applicare al paziente stimoli e attività riabilitative, si manifestano veri e propri miracoli della nostra sanità, con la riacquisizione da parte dei pazienti delle loro facoltà fisiche e della buona salute.
Lunedì 25 la riattivazione del servizio – Alla riattivazione del reparto lunedì 25 gennaio, alle ore 16:00, presenzieranno l’Assessore Regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, il Direttore dell’Area Vasta 3 Dott.sa Daniela Corsi, il Direttore del Distretto di Macerata Dott.sa Giovanna Faccenda, il Direttore di struttura complessa di Medicina Fisica e Riabilitativa Dott. Giorgio Caraffa che ha avuto un ruolo importantissimo nel continuo rafforzamento e qualificazione della Casa della Salute di Treia, la Dott.ssa Marina Lombardello Dirigente Medico di Cure Intermedie e la Dott.ssa Maria Donata Mancinelli anch’essa Dirigente Medico di Cure Intermedie, oltre il personale medico, infermieristico e socio assistenziale della struttura.
Assistenza domiciliare – “Ringrazio il Direttore Corsi per aver accelerato la riapertura di Cure Intermedie e ora – aggiunge il Sindaco- bisognerà concentrarsi sul versante dell’assistenza domiciliare, cogliendo di nuovo la grande opportunità che questo livello può rappresentare nella presa in carico della cronicità attraverso lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi.
Nuovo percorso integrato – Treia si candida ad avviare anche su questo versante una rete territoriale innovativa. Potremmo ulteriormente rafforzare il modello trejese nell’ottica prospettata nelle linee generali del Recovery Plan Italia che si è posta anche la missione di un cambio di paradigma nell’assistenza socio-sanitaria basato sullo sviluppo di nuove reti territoriali che consentano una vera vicinanza alle persone secondo un percorso integrato che partirà “dalla casa come luogo di cura” per arrivare alle “case della comunità” e alle reti ospedaliere.
Conclude Franco Capponi – “L’assistenza di prossimità e la telemedicina riorienteranno il S.S.N. verso un modello incentrato sui territori e sulle Reti di Assistenza Socio-sanitaria, garantendo maggiore omogeneità dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) potenziando nel contempo la prevenzione e l’assistenza territoriale. Per questo Regione, Area Vasta e Comuni dovranno migliorare la capacità di integrare i servizi ospedalieri, i servizi sanitari di comunità e la rete dei servizi sociali”.
24 gennaio 2021