Oggi scopriamo uno scultore di San Severino Marche, Fabrizio Savi, che non ha avuto bisogno di critica d’arte per farsi conoscere e capire, dato che egli è rimasto alla forma, divenuta ormai “rivoluzionaria”, del figurativo classico che, tuttavia, non è la sua sola modalità espressiva in quanto realizza anche altre opere dall’estetica estremamente personale come forma d’arte.
Gl’inizi scolpendo gesso – Savi ha iniziato a scolpire volti e maternità giovanissimo, fin dalla età di dodici anni. Invece di andare a giocare con i suoi coetanei, si rintanava da qualche parte nella casa di campagna di suo padre, mezzadro, e scolpiva sul gesso. Dopo aver terminato la scuole medie andò all’Istituto Statale d’Arte di Macerata e successivamente si iscrisse all’Accademia di Belle Arti, sempre di Macerata, a quel tempo diretta dal professor Armando Ginesi, docente pure di Storia dell’Arte. In Accademia terminò la sua preparazione e iniziò a camminare per la sua strada solitaria.
Le sculture a filigrana – Oltre a scolpire bassorilievi e statue a tutto tondo, ha inventato una scultura a filigrana, se così possiamo definirla. Nel suo studio si possono ammirare opere confezionate con polvere di marmo, dove in filigrana, e con una luce all’interno, si vedono figure umane, volti e altro. Sono pezzi unici, che neanche i cinesi sono in grado di copiare per farne uno sfruttamento commerciale.
O lo sai fare, oppure… – Savi sostiene che ritornare oggi al figurativo classico è, come abbiamo detto, un atto rivoluzionario, dato che sono pochi i pittori e gli scultori che hanno padronanza con quella tecnica, per esprimersi in una forma in cui non si riesce a barare: o lo sai fare e sei bravo oppure no. Ossia, occorre essere dei professionisti.
Il maestro – Ma c’è di più. Fabrizio Savi ama essere un maestro e, come tale, vorrebbe trasmettere agli allievi le abilità del mestiere. Perciò, ha fatto stampare degli opuscoli in cui, mediante sequenze fotografiche, fa vedere all’allievo lontano tutti quegli adempimenti tecnici che deve svolgere per trarre dalla materia inanimata una materia “vivente”, scolpita.
L’amore per le Marche – Fabrizio Savi ama pure la sua terra, la sua provincia maceratese, la sua regione, le Marche. Perciò, con l’utilizzo di droni, ha fotografato i vari paesi e le città marchigiane, implementando le immagini con riferimenti e indirizzi utili, onde propagandare tramite il web la bellezza della sua/nostra terra, facendo tutto a sue spese.
La modella ispiratrice – Meraviglia il fatto che il nostro territorio abbia tanti geniali creatori silenziosi di Arte e di propaganda turistica, come appunto Fabrizio Salvi. Catia Luciani ha apprezzato così tanto le qualità artistiche di Fabrizio Savi, come scultore, al punto che ha posato per lui per la realizzazione di un nudo in bassorilievo. Un giusto riconoscimento personale per questo Maestro dell’Arte che ha esclamato: “Nel nudo della mia musa, Catia, il risveglio della consapevolezza”.
Giorgio Rapanelli
11 gennaio 2020