Ecco un’altra storia sentita nella bottega dei nostri amici barbieri! Questa volta l’azione narrata si svolge in una scuola, anzi più precisamente in una mensa scolastica o meglio sull’uscio di una mensa scolastica.
Il genitore e le cuoche – Il racconto inizia dall’incontro fra uno dei genitori responsabile degli acquisti e le cuoche impegnate nel servizio di vettovagliamento. La premessa doverosa e importante, da quel che ho inteso dall’affabulatore, sta nel fatto che il colloquio sia avvenuto qualche mese dopo che il genitore ha portato a termine la sua opera di volontariato. Dopo un primo scambio di battute su come procedesse il tran-tran quotidiano le cuoche, ringraziandolo per il tempo speso e la qualità del servizio reso, hanno deciso di svelargli qualche retroscena.
Le mamme… scroccone – “Sa signor Rossi ora possiamo raccontarle che c’erano delle mamme nel suo comitato mensa che avevano interpretato il servizio in modo, diciamo… personale. Eh sì una, adducendo il fatto di dover garantire la qualità del servizio, almeno due-tre volte a settimana faceva pranzo qui con noi, dimostrando comunque di apprezzare il cucinato!”
Moglie e marito colazione… a scuola – A questa notizia la reazione del “babbo” fu, dapprima un lungo sospiro, e poi uno sconsolato allargar di braccia. “Ma aspetti che il meglio deve ancora venire…”. – “Addirittura c’è di più?!” – “Già si ricorda invece la signora Verdi? Quella che spesso e volentieri aveva da ridire sulle scelte dei prodotti acquistati? Ebbene per diverso tempo si è presentata di primo mattino qui in mensa facendo colazione col proprio marito e chiedendoci anche qualche fetta del ciambellone!”
Pedocchj refatti… – Dopo un evidente sconcerto il babbo se ne uscì dicendo: “Meno male che non l’ho saputo prima ma tanto, si sa, il volontariato ha due facce: chi lo fa col giusto spirito, mettendo in conto lavoro, incomprensioni e piccole soddisfazioni e chi lo fa per puro interesse personale!”. La morale tutta-via resiste sempre nel tempo: chi nasce pedocchiu, pedocchiu ‘rmane!
Fabrizio Giorgi
26 dicembre 2020