Certamente Vermiglio Petetta aveva incuriosito gli amici (virtuali ma non troppo) di facebook, i quali ogni domenica mattina (di buon ora) avevano un appuntamento con un suo disegno realizzato a china e corredato da una storia. Ai primi arrivati a mettere un “like” in premio il grato pensiero di Vermiglio.
Un rito, piacevole, al quale “La rucola” non si è sottratta. Qualche volta abbiamo “rubato”, con il permesso di Vermiglio, nostro appassionato lettore, disegni e articoli interessanti pubblicandoli sul nostro mensile cartaceo.
Ora è uscito il libro “Le chine di Vermiglio – e testi di compagnia”, dove nelle oltre duecento pagine è raccolta gran parte della sua produzione artistica e letteraria. Nella pagina sinistra il racconto e nella destra l’immagine corrispondente. I disegni sono assai ben fatti, il tratto è deciso, eccellenti le prospettive, ombreggiature a regola d’arte, inquadrature scelte con cura: tutto bene tanto che se ne potrebbero ricavare delle incisioni splendide.
I soggetti vagano tra Sarnano, San Ginesio e nei paesi dei dintorni, animati da architetture e scampoli di umanità varia. Interessanti, spesso anche divertenti, sono gli scritti scorrevoli nella lettura tanto da essere “testi di compagnia”, come citato nel sottotitolo del libro. Il volume è di quelli da leggere seduti in poltrona, che il lettore sia dei luoghi citati (per rivivere spazi e personaggi conosciuti) o di altrove poco importa perché i testi raccontano di storie lontane e ti fanno sentire l’odore umido dei vicoli medievali.
Padre Lavì ti diventa amico e ti trovi a sorridere delle trovate di Nolmado. Entri nelle osterie oggi scomparse o in quella di Giampiereto, dove Vermiglio, intrepido maestro elementare, trovò rifugio dopo aver percorso tanta strada a piedi con un metro e mezzo di neve per raggiungere la scuola.
A Macerata si trova nell’edicola Biondini di corso Cairoli.
Fernando Pallocchini
18 dicembre 2020