“Ogni promessa è un debito” e Sandro Parcaroli con la sua Giunta il debito se lo è tolto subito. I tanti detrattori del parcheggio in piazza si sono sfogati a dirne di tutti i colori ma la realtà è ben diversa. Infatti è stata sacrificata solo una minima parte dell’isola pedonale: la piazza è ancora libera dalle auto per quasi tutta la sua estensione; il corso della Repubblica è riservato ai pedoni identico a prima come pure corso Matteotti, mentre in via Gramsci nulla è cambiato perché vi era consentito il traffico anche prima sia per i residenti del centro storico che, pagando, per tutti gli altri.
La differenza è in venti stalli che poco disturbano la “quiete pubblica” (quale poi? i rari gruppi di turisti sotto l’orologio del 500 o le poche persone sedute sulle panchine? o le frotte di bimbi – mai viste – che giocano in piazza?) mentre potrebbero dare un po’ di respiro ai negozi sempre più assottigliati nel numero… pensate che ce n’erano più di 250 fino a pochi anni fa che garantivano posti di lavoro, a familiari e non. Certamente i problemi del commercio accumulati nel tempo sono tanti, dai troppi centri commerciali alla crisi economica, accentuati, non solo a Macerata, dalla fissa ideologica di chiudere i centri storici, cosa in teoria buona e giusta sempre che prima fosse adeguatamente preparata con aree a servizio.
A Macerata le aree di parcheggio a servizio sono state fatte ma mal posizionate e non hanno funzionato. Il ParkSì ha dovuto addirittura chiudere un piano dei due perché sempre vuoto. Poi Carancini, invece di mantenere la promessa di realizzare l’agognato (dalla città) parcheggio sotto la Rampa Zara, si è comprato il ParkSì (che era già di proprietà comunale) applicando tariffe basse per farci mettere l’auto ai residenti del centro storico onde liberarlo ulteriormente dalle macchine. Operazione riuscita a danno dei visitatori esterni rimasti senza parcheggi e a danno dei negozianti rimasti con ancora meno clienti. Tutti trucchetti finalizzati al presente che non guardano alle conseguenze future.
Ora non resta che confidare nell’onestà intellettuale del Sindaco Sandro Parcaroli e credergli quando afferma che la situazione di piazza Libertà è solo temporanea. Intanto, non per caso, facciamo un po’ di dietrologia.
Per realizzare un’area di sosta a servizio del centro storico c’è l’imbarazzo della scelta in quanto a idee. Ricordiamo che Anna Menghi Sindaco presentò una bella serie di progetti per Rampa Zara, i più diversi fra loro e tutti fattibili, uno di questi dell’Università Politecnica delle Marche. Qualche anno dopo l’architetto Guido Strinati mise a disposizione un progetto che avrebbe inglobato il Museo di Storia Naturale. Anche l’imprenditore Intermesoli ebbe una sua idea che prevedeva persino un attraversamento “aereo” sbucante prossimo a piazza Libertà.
Alcuni affermano che quest’area da realizzare sotto la Rampa Zara non serva. Eppure qualsiasi centro commerciale la prima dotazione che fa è un “comodo” parcheggio per il punto vendita: i progettisti sono dei cretini o hanno capito come funziona la faccenda? Qua vicino c’è Camerino: il loro parcheggio conduce diritto al cuore della città, come in altri paesi dei dintorni (Treia, Pollenza, Montegranaro). Macerata invece t’invita a camminare, a lungo e in salita, per accedere al centro.
Fernando Pallocchini (Articolo uscito nel mensile La rucola del mese di ottobre)
17 dicembre 2020