Presso la sede comunale di Castelsantangelo sul Nera l’arch. Luca Maria Cristini e l’ing. Romualdo Mattioni, quali tecnici volontari incaricati dal CAI, hanno provveduto, alla presenza del RUP arch. Marco Guardascione, a effettuare la formale consegna dei lavori all’impresa Lapucci Gino srl di Pievetorina, assegnataria dei lavori di restauro della Chiesetta-Rifugio della Madonna della Cona, sita in località Pian Perduto.
Tale atto permetterà all’impresa esecutrice di programmare adeguatamente l’intervento e predisporre con opportuno anticipo il materiale necessario, in modo da consentire, vista la stagione invernale ormai incipiente, l’esecuzione dei lavori nel periodo primaverile così da pervenire al completamento degli stessi per la festa della Madonna della Cona, festa che ogni anno si svolge la prima domenica di luglio.
Con questo passaggio prende così il via la fase operativa della bellissima iniziativa avviata nell’inverno 2017 dalla Sezione maceratese del CAI , alla quale si sono aggiunte a sostegno le Sezioni di San Severino e Camerino. Inizialmente le tre Sezioni si sono attivate per diffondere adeguatamente l’iniziativa e per reperire i fondi necessari al recupero del manufatto, recupero che sarà condotto secondo i più rigorosi criteri del restauro.
L’iniziativa ha poi avuto il fattivo sostegno del Macerata Opera Festival (MOF) che nell’edizione 2018 ha individuato le tre Sezioni CAI come “Charity partner” per tale azione di restauro del piccolo monumento, dando così una capillare ed ampia diffusione all’iniziativa.
A tal proposito significativo è stato il coinvolgimento sia del COSMARI, soggetto pubblico che gestisce per tutta la Provincia (e non solo) il ciclo integrato dei rifiuti e che ha contribuito in modo cospicuo alla copertura degli oneri finanziari, sia dell’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche quale ente proprietario del bene.
Nel tempo si sono poi aggiunte molte altre iniziative volte alla raccolta fondi pro-Madonna della Cona: tornei di carte, donazioni di privati cittadini, fino al recente contributo offerto dalla Sezione arceviese di Italia Nostra.
Essenziale, occorre ricordare, è stato sia il contributo dei tecnici citati che, unitamente al geologo Fabio Facciaroni, hanno operato come volontari dell’associazione, mettendo a disposizione le loro competenze tecniche e progettuali necessarie, sia gli oltre 90 membri delle 3 sezioni che in tutte le 17 serate del MOF hanno presidiato con una apposita postazione tutti e tre gli ingressi dello Sferisterio fornendo al pubblico entrante tutte le opportune informazioni sull’iniziativa.
Con l’adozione di questa piccola chiesa, il CAI ha voluto lanciare un messaggio di rinascita per la montagna appenninica ferita dal sisma e soprattutto di vicinanza alle popolazioni delle “terre alte” duramente colpite da tali eventi, messaggio che si concretizzerà entro brevissimo tempo.
3 dicembre 2020