L’Avis Macerata raccoglie plasma iperimmune per la terapia contro il Covid

Il plasma iperimmune e il suo scarso utilizzo sono al centro dei dibattiti. Specie da quando alcuni programmi tv e inchieste giornalistiche hanno evidenziato invece l’efficacia e l’aiuto che produce nei pazienti contagiati dal covid-19.

Molte strutture sanitarie italiane hanno scelto di puntare sulla cosiddetta plasma-terapia e così l’Avis Comunale di Macerata si pone in prima linea nel favorirla.

“Da qualche settimana – spiega il neo presidente dell’associazione Gaetano Ripani- stiamo ricevendo decine di richieste da parte di persone che hanno avuto il covid, si sono negativizzate e sono interessate a donare il plasma. Non è di nostra competenza sottolineare l’importanza del plasma iperimmune nelle terapie, ma i risultati negli ospedali italiani sono molto buoni, con evidenti miglioramenti delle condizioni cliniche ed anche la guarigione dei pazienti. Così ci contattano uomini e donne maceratesi che vogliono donarlo per salvare altre vite, sono più che altro adulti poiché il virus ha colpito soprattutto quella fascia d’età. Voglio precisare che si tratta di donatori Avis e non”.

Quale è la procedura? “Come Avis siamo totalmente a disposizione. Chi è interessato ci telefona e noi provvediamo a far seguire l’iter, il prelievo può essere fatto anche se il soggetto non è donatore del sangue. A quel punto la persona viene inviata al Centro trasfusionale dell’Ospedale di Macerata, lì deve essere sottoposta allo screening iniziale. Le analisi (compresi test di laboratorio per quantificare i livelli di anticorpi “neutralizzanti”) e la visita medica diranno se, valutando diversi parametri oggettivi, il plasma può essere somministrato ai pazienti”.

Ripani conclude rimarcando la principale attività dell’Avis: “Siamo a disposizione di chi volesse donare il plasma iperimmune ma naturalmente ci tengo a ricordare l’assoluta importanza della donazione del sangue. In periodo di pandemia le altre malattie purtroppo non scompaiono, il fabbisogno di sangue rimane elevato e la donazione può salvare pazienti che soffrono di altre patologie”.

Gaetano Ripani

3 dicembre 2020

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