La nostra “illuminata” Ministra della Pubblica Istruzione e la sua “ispirata” equipe hanno proposto l’acquisto, per gli studenti, di banchi con le rotelle. Già alcuni esperti si sono pronunciati sulla poca praticità di tali marchingegni. Poi, vedendoli, si è subito capito che sulla ribaltina lo spazio è così limitato che se un alunno aprisse un quadernone non avrebbe posto per altro, si e no per appoggiare l’astuccio con penne, e matite colorate…però chiuso!
Una volta seduto e sollevato il piano di lavoro, è letteralmente prigioniero di una struttura che non gli consente di avere lo spazio necessario per svolgere la sua abituale attività.
Mi è venuto in mente un episodio che si verificava quando frequentavo la scuola superiore. C’era un bidello noto per non essere proprio Pico della Mirandola, anzi. L’ingegnere che ci faceva lezione se sbagliavamo qualcosa di molto facile ci diceva: “Somaro! Questo lo sapeva fare anche…” e sparava il nome del bidello.
Ora sono sicuro che se il banco con le rotelle lo si facesse vedere a quel bidello lui direbbe subito: “Un gorbu! E come fa un fricu a campà èllo drento?!”
Mio nipote, che frequenterà la quarta elementare, quando gliel’ho fatto vedere in televisione ha detto subito: “Nonno ma quel banco è una cannonata!” E io: “Per fare che?” E lui, ripetendo una frase già sentita in giro: “Per giocare a fare l’autoscontro!”
Cesare Angeletti alias Cisirino
3 dicembre 2020