Nell’Auditorium della Biblioteca comunale Mozzi Borgetti a Macerata si è svolta nei giorni scorsi la terza tavola rotonda online, preceduta da quelle organizzate da Stoccolma e Praga, all’interno del progetto comunitario Epic a cui il Comune di Macerata ha aderito.
Epic si occupa di far emergere e condividere, tra le nazioni aderenti, metodi di lavoro rispetto all’accoglienza e all’integrazione dei minori stranieri non accompagnati.
Nella tavola rotonda maceratese si è data voce ai partner attivamente coinvolti nel progetto “Famiglie a colori” che prevede percorsi strutturati di accoglienza e inclusione sociale, abitativa e lavorativa dei minori stranieri non accompagnati rintracciati sul territorio maceratese e inseriti nei percorsi di affido familiare.
Afferma Francesca D’Alessandro, assessore alle Politiche Sociali: “Il progetto ‘Famiglie a colori’ va implementato e reso maggiormente visibile a livello comunicativo, affinché questo sistema d’integrazione, che permette uno sviluppo più efficace delle potenzialità umane delle persone a cui si rivolge, possa diffondersi il più possibile come esempio metodologico a livello nazionale e internazionale. L’accoglienza non è solo un dovere imposto dalla legge, ma un dovere morale”.
I partner e le loro iniziative – I partner del progetto hanno illustrato le iniziative di accoglienza, integrazione e inclusione sociale dei ragazzi minorenni sul territorio maceratese, tra cui l’Associazione Piombini Sensini che si occupa di garantire in emergenza l’accoglienza dei minori presso la comunità Il Girasole, il Centro di Ascolto e prima Accoglienza che ha sviluppato sub progetti artistici oltre che garantito percorsi di integrazione dopo la maggiore età dei ragazzi, l’artista Stefano Calisti che ha rappresentato la varietà dei colori del progetto in una sua opera d’arte, l’imprenditrice maceratese che ha aperto le porte della sua azienda offrendo lavoro a cinque ragazzi, Cristina Parolisi, tutore legale degli MSNA, che ha sottolineato la parità dei diritti che in Italia vengono garantiti a tutti minorenni. Gli educatori professionali, Umberto e Diego e la rappresentante del servizio civile, Arianna Stampone, hanno contribuito ad arricchire i percorsi di conoscenza del territorio maceratese ai ragazzi e ad affiancarli ai contesti formativi e professionali grazie ai quali la maggior parte di loro è riuscita ad integrarsi nel nostro tessuto sociale
Le testimonianze – Particolarmente intense ed emozionanti sono state le testimonianze della coppia, Silvia ed Eraldo, che ha accolto nella loro famiglia tre minori stranieri e di Ernest, un ex minore adolescente che è riuscito a realizzarsi professionalmente ma soprattutto ad assecondare il suo profondo bisogno d’istruzione proprio grazie al progetto “Famiglie a colori”.
10 novembre 2020