Le storie dal Barbiere: “il Funzionario”, cioè pidocchi se nasce, pidocchi se mòre!

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Fortunatamente il negozio del Barbiere rimane ancora uno di quei luoghi in cui l’attesa del proprio turno è sicuramente piacevole. Fra le letture dei giornali e le amene storielle dei clienti il tempo vola. Ecco così che ve ne vado a raccontare una per quel che mi ricordo.

Il funzionario e il “travet” – La vicenda risale a trenta anni fa ma sembrerebbe la storia di oggi e, probabilmente, anche quella di domani! La storia narra che in una bella giornata del riconosciuto ottobre romano arrivi alla filiale di una banca, una volta fiore all’occhiello della nostra città, un dirigente di gran rango. Doverosa premessa è ricordare che in siffatto ufficio lavorassero anche due nostri concittadini che vivevano in affitto in un appartamento della capitale, uno era un funzionario e l’altro un semplice “travet”. In quel tempo la mole di lavoro era davvero importante e non c’erano attimi da dedicare allo svago. Inoltre l’orario prevedeva, per i lavoratori della capitale, una pausa di trenta minuti al fine di far arrivare, in orario decente a casa, i lavoratori sparsi anche nelle cittadine vicine all’Urbe capitolina.

La telefonata – Fu così che, verso le 17, quando oramai il giovane bancario (il “travet” di turno) si trovava a casa, udì squillare l’apparecchio telefonico, allora non c’erano i cellulari e la telefonata veniva dal suo coinquilino “capo”. Stante l’ora e la situazione si aspettava una bella lavata di capo, per un eventuale errore commesso in mattinata, ma invece si sentì dire: “Siccome c’è qui il dottor ‘Rossi’ questa sera avrei un favore da chiederti”. Subito l’impiegato sognò di non doversi preparare la cena ma che lo attendesse un invito insieme al “Grande Capo”… invece arrivarono altre parole: “Questa sera farà cena a casa nostra!”

Una famiglia esigente – Dopo il primo smarrimento il ragazzo buttò lì un “va bene farò uno dei miei risotti e poi bistecche e insalata”. Ma il vice continuò: “Scusa ma volevo dirti che della partita saranno anche la moglie e il figlio e la signora vorrebbe il prosciutto e i bocconcini di bufala come antipasto!” A quel punto al giovane uscì un più che giustificato: “Il ristorante è a disposizione, quale menù volete che venga servito?” Dall’altro capo del filo arrivò una risata fra il divertito e l’isterico perché il meglio doveva ancora arrivare!

Pure la notte! – “Chiudo dicendoti anche che dormiranno da noi nella stanza grande mentre il figlio si accomoderà sul divano letto nel salotto!” Per lo sbigottimento il ragazzo nemmeno un’altra parola riuscì a proferire. La serata andò divinamente e si chiuse con i due nostri concittadini impegnati nel lavaggio e nell’asciugatura dei piatti sin oltre la mezzanotte, mentre i “signori”, stanchi, erano andati a riposare nelle loro stanze perché, si sa, l’ospitalità è sacra!

I pidocchi – La morale la lascio a Voi tutti ricordando un detto dei nostri territori: “Se pidocchi se nasce, pidocchi se more!” Penso che altro commento sia superfluo!

Fabrizio Giorgi

4 novembre 2020

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