Un personaggio civitanovese, Antonio Castelli, padre della pittrice Daria

Civitanova Marche, città di mare e turistica, ha la propria storia attraversata da personaggi spesso unici. Tra questi, Antonio Castelli, nato nel 1914 e deceduto nel 1978. Dopo anni trascorsi come operaio presso la fonderia Cecchetti, entra come capo bidello nella scuola media Enrico Mestica. Antonio, uomo ricco di valori e dal cuore più che grande, è così innamorato della sua città, che ama spendersi in ogni modo possibile per essa. Numerose sono le iniziative che lo vedono impegnato civilmente. Negli anni ’70 Si batte contro l’inquinamento del Chienti e delle acque marine in cui il fiume si getta. Interessa a più riprese l’amministrazione comunale, invitandola a porvi fattivamente rimedio. Come appassionato pescatore, organizza gare di pesca sportiva, in cui tanti sono i partecipanti. In quegli anni non era raro incontrarlo all’interno del trabucco posto sul molo. Nei ritagli di tempo non lesina il suo prezioso contributo anche alla locale squadra di calcio femminile. Davvero una bella persona, un’anima limpida a concreta e gratuita disposizione della sua amata Civitanova. Dalla moglie Antonietta Baldoni, una bella americana nata a Toppenish negli Usa, ha tre figlie: Katia, Bianca e Daria. Il giorno del suo funerale, una folla commossa lo accompagna in lacrime nel suo ultimo viaggio. Oltre alle bandiere di parecchie associazioni, il Comune partecipa con il proprio gonfalone. Delle tre figlie, oggi rimane in vita Daria, nota pittrice e organizzatrice dell’estiva ed annua collettiva d’arte presso i giardini del Lido Cluana “Spazi senza limiti”.

Daria Castelli

Daria Castelli inizia a dipingere all’età di dodici anni e da allora non si è più fermata, mietendo successi in esposizioni e concorsi d’arte. La critica scrive di lei: “L’atmosfera pittorica della Castelli è elegante, arcaica, onirica e di denso mistero immaginativo che irrompe, che aggetta impensato sulla rappresentazione della vita”. (…) “Le opere di Daria Castelli si propongono subito all’attenzione del fruitore per la varietà dei soggetti rappresentati, per l’utilizzo di una tecnica espressiva che da origine a voli di risultati, per il sapiente uso delle sfumature cromatiche e della luce”.

Mario Monachesi

25 dicembre 2020

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