“Come musica”, edito da Edizioni Simple di Macerata, è un libro che già dal titolo e dal sottotitolo (bilingue) si comincia a intuire che l’ultimo lavoro letterario di Savino Marè è particolare e riserva sorprese. Cominciamo con il dire che le pagine sono tante ma c’è poco da leggere e molto da scrivere… Ma andiamo con ordine. Raramente capita che un libro presenti la lingua originale (in questo caso l’italiano) e, rovesciandolo, ci sia la traduzione in altra lingua (Marè ha scelto l’inglese). E questo ci può stare.
Ancora più raramente succede che a fondo libro il lettore trovi alcune pagine bianche da utilizzare per appunti… ebbene, in “Come musica” le pagine bianche sono tante e dividono lo scritto in italiano da quello in inglese.
Qual è la intenzione di Savino Marè? Lui vorrebbe stimolare i lettori, partendo dai suoi brevi appunti, quasi dei pensieri espressi non ad alta voce tra sé e sé ma con la penna, a continuare nella scrittura. La esperienza che tutti, chi più chi meno, abbiamo condotto nella solitudine familiare durante il lockdown da coronavirus, Savino l’ha espressa in minimi racconti che non sono fini a se stessi ma sono traccia e invito a raccontarsi, per non disperdere il vissuto di quei giorni trascorsi in un isolamento da “ritiro spirituale”, occupandosi in casa di quello che la vita fatta di corsa ci aveva finora impedito di portare a termine, magari a ricucire dei rapporti familiari finora vissuti fra un frame e l’altro del film sui molteplici impegni della vita.
Riuscirà nella impresa? Difficile a dirsi. Fondamentalmente il momento della lettura, quando non è studio, è un atto di “attiva” pigrizia, dove l’attività è data dalla partecipazione mentale a quanto espresso nelle pagine e la “pigrizia” viene dalla sottomissione allo scrittore, al quale è però stata data piena fiducia con l’acquisto dell’opera.
Fernando Pallocchini
5 ottobre 2020
