In questo periodo, in cui la pandemia ha messo in crisi il sistema ospedaliero italiano, sono stati donati molti milioni di euro sia per il Covid Center di Civitanova che per altri ospedali marchigiani e gli addetti ai lavori li hanno spesi per comperare prodotti stranieri e questo è avvenuto anche a Fermo e Macerata: perché non sono stati privilegiati i prodotti italiani?
Prodotti Made in Usa, Francia e Cechia – Girando per varie strutture sanitarie regionali ho avuto modo di constatare che per dare risposte all’emergenza Covid si è provveduto a fare importanti acquisti di attrezzature ospedaliere. Nei nuovi reparti, allestiti in emergenza, ho visto letti e barelle tecniche made in USA o made in France o della Repubblica Ceca, e questo mi ha fatto male perché non si è data la preferenza a prodotti italiani, da molti ritenuti tra i migliori al mondo.
Perché non il Made in Italy? – Sappiamo quanto bisogno di lavoro hanno le famiglie italiane, che ogni giorno elemosinano la cassa integrazione o altri aiuti statali, e per questo ci si chiede: continuiamo come per lo champagne? Proprio non ce la facciamo a comperare prodotti Made in Italy? Per spingerci a cambiare abitudini non bastano le umiliazioni che ci hanno da poco dato francesi e tedeschi?
Comprare italiano significa aiutare noi stessi – Alimentiamo un circolo vizioso ignorando che comprare italiano significa aiutare le imprese nazionali, che in questo modo non chiuderanno e continueranno ad alimentare l’economia italiana. Acquistando dalle nostre aziende aiuterete gli operai e voi stessi che per anni vi siete arricchiti grazie al lavoro nostrano.
Basta esterofilia! – Le Marche, per riprendersi non si possono permettere di far fuggire neppure un euro e per questo ci si deve concentrare la massimo nel dare fiato alle aziende e ai commerci locali. Ciò che sta succedendo per il sisma e più recentemente per il Covid è riprovevole. Basta esterofilia!
Alberto Maria Marziali
11 settembre 2020