Come ha scritto Gisèle Freund (1908-2001), fotografa e saggista francese di origine tedesca, senza la fotografia non avremmo avuto il cinema né la televisione; oggi il linguaggio delle immagini è il più comune nella nostra civiltà. Riccardo Vallesi è un fotoamatore maceratese riservato; dai suoi scatti salta fuori un mondo di bellezza. Lo ha intervistato Eno Santecchia.
Come e quando nacque la passione per gli scatti? – “Il 31 agosto 1983, festa di San Giuliano patrono di Macerata, comprando per caso la mia prima macchina fotografica, una Yashica FX3 completamente manuale con obiettivo 50 mm a focale fissa. Dopo aver stampato qualche foto si accese la scintilla”.
Come si è evoluta? – “Migliorando la mia preparazione, ho avuto bisogno di attrezzature migliori: ho usato Hasselblad, Contact e Nikon. Cercando sempre nuovi generi e nuove composizioni, aumentando la qualità e affinando la tecnica”.
Quali sono i soggetti preferiti? – “Quando si tratta di fotografare mi piace fare un po’ di tutto, in genere però prediligo paesaggi, elaborazioni e macrofotografie. Mi ispirano Castelluccio di Norcia, l’area Umbro-Marchigiana, compresi borghi e palazzi”.
Quali sono i suoi scatti più importanti? – “Quelli che mi hanno dato riconoscimenti e che sono stati pubblicati in varie stampe e a scopo di cronaca. Stanno avendo molto successo degli scatti che ho fatto e li ho video-montati su alcuni lavori con sottofondo musicale in dissolvenza incrociata e pubblicati su You Tube. Scatti fatti durante eventi pubblici, feste folkloristiche e rievocazioni storiche”.
Quali quelli più apprezzati? – “Quelli di paesaggi in genere e modelle. Ho un profilo su Facebook con parecchi amici”.
Ha ottenuto riconoscimenti? – “Ho vinto concorsi nel Maceratese. La fiera che mi ha appassionato di più è stata il Sicof (Salone Internazionale Foto-Cine-Video-Ottica, Audiovisivi e Attrezzature per Photofinishing) a Milano negli anni Ottanta – Novanta per le numerosissime immagini esposte”.
C’è qualche modella, anche dilettante, che ha apprezzato di più? – “Sì, due anni fa sono stato colpito da un gruppo di ragazze maceratesi, allieve di una scuola di ballo, che posavano nel centro storico cittadino: notevole l’armonia dei loro movimenti”.
Cosa ha organizzato? – “Sono stato tantissimi anni presidente dell’associazione fotografica “Fotocineclub Macerata”, con la quale ho organizzato mercatini di antiquariato fotografico, mostre e scambi culturali con vari enti e associazioni a Macerata e Montecassiano”.
I luoghi che la emozionano di più? – “Il territorio umbro-marchigiano, dagli Appennini all’Adriatico. Apprezzo anche i nostri corsi di acqua. Mi commuove la bellezza della natura che nessun artista può riprodurre”.
Cosa rappresenta per lei la fotografia? – “Una filosofia di vita e una maniera di esprimersi. Mi piace anche condividere i miei scatti con gli estimatori”.
Quali ammira dei grandi fotografi? – “Di fotografi attuali apprezzo Franco Fontana, è stato il primo che ha espresso una nuova concezione della paesaggistica. Mi piace anche Steve McCurry per i ritratti dai reportage di viaggio. Arturo Ghergo è stato un grande ritrattista maceratese famoso a Roma. Da ricordare anche i fotografi maceratesi Alfonso e Carlo Balelli, ai quali sono state dedicate recenti mostre”.
La fioritura della conca di Castelluccio di Norcia (una piccola parte è in Provincia di Macerata) è un fantastico spettacolo naturale da non perdere: una tavolozza di colori e un laboratorio all’aperto per testare la resa cromatica delle fotocamere… e le capacità dei fotoamatori! Sono stato presente ad alcuni eventi organizzati da Riccardo Vallesi a Macerata e Montecassiano e apprezzo molto i suoi scatti.
Eno Santecchia
1 settembre 2020