Ultimo appuntamento per la stagione estiva di Treia: dopo Peppe Servillo, Marco Poeta e La Macina, ci si sposta dal tradizionale spazio di Piazza della Repubblica verso Piazza Piave.
Lunedì 24 agosto con inizio alle ore 21 Luca Violini, Rosa Sorice e Davide Caprari in “Fa Lento Giacomo Puccini, il destino di un genio” (nell’ambito del Progetto MarcheinVita lo spettacolo dal vivo per la rinascita del sisma) con l’organizzazione di Mibact, Regione Marche e Amat.
“Fa lento. Giacomo Puccini, il destino di un genio” – Un “falento” così veniva definito dallo zio Giacomo Puccini, giovane rampollo di quattro generazioni di musicisti di cappella. “Un fannullone senza talento”, che non amava la strada che per tradizione familiare gli veniva apparecchiata. Non che non amasse la musica in sé, ma non amava le sue implicazioni, la vita che gli avrebbe regalato, non amava l’immagine di sé come maestro di cappella. Per giunta non amava l’idea di suonare in chiesa, ma preferiva alle novene e ai canti liturgici la compagnia dei tipi da osteria, il vino, le carte, le signorine facili.
Le due storie di Puccini – “Un fannullone senza talento” è questa storia: anzi, queste due storie. La storia di un uomo che avrebbe voluto fuggire dalla musica, ma che dalla musica fu catturato e lanciato in orbita, molto più su di quanto avesse mai immaginato. E la storia dello stesso uomo, e del suo disperato bisogno di continuare a conquistare, per rispondere a qualche oscura domanda del cuore, o forse solo per non avere mai incontrato, nella realtà, la donna che in fondo ha sempre sognato, Liù. La dolce, devota, adorante serva di Turandot, la regina sanguinaria che tanto assomiglia a Elvira, sua moglie, donna anaffettiva, tagliente, sprezzante nei confronti del suo talento, che in un qualche senso lui cerca disperatamente di sedurre per tutta la vita.
Liù, unico amore… oggi sarebbe “virtuale” – È probabilmente Liù, l’unica donna che Giacomo abbia amato davvero, probabilmente perché non esiste nella realtà ed è lui stesso che l’ha pensata e disegnata esattamente come la voleva. Una donna amata tanto intensamente da morire, lui stesso, nell’attimo esatto in cui la sua creatura moriva nella sua ultima opera. Giacomo Puccini muore infatti terminando la scena di Turandot che descrive la morte di Liù. “Un fannullone senza talento” è quindi un viaggio attraverso la vicenda umana e sentimentale di Puccini, e il pretesto per cogliere come si collocano, in tutto quel tourbillon di donne e di macchine di grossa cilindrata, e di successi internazionali, e di grandi temi, le opere immortali che tutto il mondo ci invidia.
L’ingresso è gratuito. Prenotazioni al numero 3205623974.
18 agosto 2020