Occorre un passo concreto in avanti: parliamo di futuro per l’Unione Europea

Bacio tutti i santini, da Altiero Spinelli a Shumann, che hanno dato le idee, la concretezza per costruire, nella pace, i fondamenti di una Europa unita ma, proprio per il rispetto dovuto nei loro confronti e a una comunità sovranazionale di popoli liberi e uguali, non posso accettare il declino continuo dell’attuale Europa nella quale vi è più prevalenza degli stati nazionali che della Ue e dello stesso Parlamento Europeo.

Sanità – Partiamo da qui credendo nei principi degli ispiratori e dei padri fondatori dell’Europa, non solo per proporre, parlare di una Europa Federale, ma chiedendo il trasferimento di alcuni poteri nazionali alla Ue (a partire dalla sanità in quanto l’esperienza della recente e grave pandemia ci dice quanto sia necessaria una visione comune nel settore) e sostenendola con le iniziative di pressione necessarie, anche perché la caduta di credibilità dell’Europa lo impone (ogni statistica lo afferma).

La gente guarda altrove – L’indifferenza  verso l’Europa (strumento per molti, di vincoli, assistenza e non di scelta per il domani) è dietro l’angolo e l’interesse della gente, senza generalizzare, si sta rivolgendo verso aree “antidemocratiche” come Russia, Cina, Turchia e i diversi sovranismi. È importante una Conferenza (a mio modesto avviso servirebbero più che altro provvedimenti visibili, solidali e strutturali) per il futuro della Unione Europea, che coinvolga veramente tutti i popoli aderenti, ma l’Europa non può attendere, perché se non fa di tutto ora per esistere, tra due anni potrebbe essere marginale e lo sanno bene gli stati (divisi dai loro sovranismi) aderenti alla Ue, i suoi Commissari, la Presidente Ursula von der Leyn, il Parlamento europeo, che hanno aderito ufficialmente alla conferenza stessa.

La conferenza – Il Covid19 ha reso ancora più chiari i limiti di questa Europa e ha dimostrato, se ancora fosse necessario, che nessuno può costruire da solo il futuro e ha imposto a tutti di accelerare ogni cosa: i contenuti della Conferenza, tra cui quelli “Costituzionali”, per una Europa federale rimangono simili, ma i tempi no! Il Parlamento europeo che ha fatto sua la proposta (valori europei, diritti e libertà fondamentali, aspetti democratici e istituzionali, sfide ambientali, giustizia sociale e uguaglianza, questioni economiche, occupazionali, fiscali, digitali…) di esame della “situazione dell’Unione” e le sue prospettive su indicazione della Presidente Ursula von der Leyn, lanciata dalla Francia di Macron, propone che la Conferenza abbia vari organismi “…la risoluzione (Parlamento Europeo 15 Gennaio 2020, che definisce la visione sulla Conferenza sul futuro dell’Europa) mette bene in evidenza quali sono gli spazi che la Conferenza apre per rimettere in discussione l’attuale assetto della Unione Europea.

Ma la popolazione dovrebbe partecipare di più e non so come possa farlo: io ne ero al corrente ma, sarà per la lunga quarantena da coronavirus, la larga maggioranza degli italiani no. Poi la gente è stanca di leggere titoli e vuole cose concrete. Dopo i primi passi incerti sulla lotta al coronavirus, la Ue si resa conto, pur non avendo alcun potere sulla Sanità, che è strettamente nelle mani nazionali, che il problema era sovranazionale e di tutti gli stati aderenti, tanto è vero, secondo i suoi poteri, che ha tolto il vincolo del 3% e ha messo a disposizione di famiglie e imprese e Sanità alcuni fondi. Che poi l’Italia non è stata capace di far arrivare immediatamente alle persone l’aiuto concreto è un altro discorso (a chi ha fame non bastano le scuse).

Un passo concreto in avanti… – La Presidente Von der Lyen, che intelligentemente ha raccolto la sfida della conferenza, ha rilanciato allargando la proposta a un piano a favore di un ambiente pulito in tutta l’Unione, ad avere come Unione Europea una azione fondamentale nel mondo, lanciando una ipotesi di unità degli stati europei. So bene che senza l’azione concreta della Ue l’Italia e altri Stati aderenti non potrebbero salvarsi dal tracollo economico dovuto alla pandemia, appunto per questo chiediamo all’Europa, per la sua credibilità tra i popoli, che oltre la Conferenza realizzi fin da subito un passo concreto in avanti.

Giulio Lattanzi

30 luglio 2020

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