Alberto Cicarè di “Strada Comune” ha incontrato il Vescovo Marconi

In questa campagna elettorale Alberto Cicaré, in qualità di candidato sindaco, sta cercando di ascoltare e confrontarsi con tutti i soggetti della città e con tutti coloro che hanno desiderio di partecipare alla costruzione della Macerata del futuro. Con questo spirito ha accolto l’invito del Vescovo a una conoscenza reciproca: è rappresentante della Chiesa cattolica e come tale un pezzo influente della nostra società.

Senza pregiudizi, ma con la fermezza delle proprie idee. I valori e le esigenze che hanno portato alla nascita del progetto Strada Comune – Potere al Popolo sono evidentemente differenti rispetto a pratiche e atteggiamenti espressi dalla Curia, ma il mondo cattolico contiene tante sensibilità e insieme ad alcune di queste si possono elaborare progetti per il bene comune, abbattendo barriere ideologiche che a nessuno sono utili.

È stato un confronto schietto e senza ipocrisie, a partire dalla premessa che non esiste più un partito dei cattolici ma che è fondamentale la valutazione delle idee e dello spirito con i quali si affronta la campagna elettorale e che la libertà di coscienza è un valore da preservare con forza. Il Vescovo ha mostrato sensibilità e condivisione verso l’idea di città che Alberto Cicaré porta avanti con Strada Comune e Potere al Popolo: costruire il bene comune e la pace sociale è possibile solo attraverso un impegno quotidiano per la giustizia sociale. Rendere Macerata una città realmente equa, aperta, in grado di non lasciare indietro nessuno e di combattere le ingiustizie umane e ambientali: su questo le numerose comunità cristiane possono e devono svolgere un ruolo fondamentale. In questa ottica, si è convenuto che esiste già un grave problema relativo alla condizione dei più deboli e degli emarginati, che sta risucchiando in una condizione di bisogno sempre più soggetti, a causa di un modello economico e ambientale malato.

Su alcuni temi legati al futuro della nostra città c’è stata una sorprendente e profonda condivisione: l’esigenza di superare il modello di una città che inizia ai Cancelli e finisce al Duomo, con cittadini di serie A e di serie B, ma che deve essere unita tra frazioni, quartieri e centro storico; la necessità di creare un sistema della mobilità più efficiente, a partire dai mezzi pubblici; il superamento del centro storico come salotto buono circondato da una città che si sfalda (“il salotto non esiste più, ora si costruiscono gli open space”); l’urgenza di trovare spazi e occasioni di lavoro per i giovani sfruttando le potenzialità delle istituzioni culturali presenti in città. Si tratta di tematiche affrontate nel programma politico che Alberto Cicarè ha consegnato al Vescovo.

Nel corso della discussione Cicaré ha evidenziato come il progetto Strada Comune – Potere al Popolo nasca anche dal bisogno di reagire ai fatti che due anni fa hanno sconvolto la nostra comunità (con il truce omicidio di Pamela Mastropietro e l’attentato di matrice fascista contro i migranti e i cittadini di Macerata) chiedendo al Vescovo i motivi che lo hanno spinto a opporsi e non partecipare alla grande manifestazione del 10 febbraio 2018. Rimaniamo su posizioni diverse, perché noi siamo convinti che fosse necessario, e sia tuttora fondamentale, erigere una barriera solida e chiara a razzismo e violenza, ma adesso è il tempo di rimarginare le ferite che l’emarginazione e le disuguaglianze creano nel nostro corpo sociale, costruendo progetti comuni per la Macerata del futuro con le realtà che praticano l’accoglienza, la solidarietà, il mutualismo.

“Strada Comune”

30 luglio 2020

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