Lauretta Gianfelici del Popolo della Famiglia ne ha per tutti

Alcune domande a Lauretta Gianfelici, candidata a Sindaco di Macerata per il Popolo della Famiglia, una dei cinque che sono stati proposti alla guida della Città nelle prossime elezioni amministrative.

Come vede Macerata oggi? – “Da tempo vedo una città che sopravvive perdendo terreno in tutti i sensi, da quello materiale per la cementificazione, a quello politico inserito in una ottica regionale, da quello economico con la perdita di tante attività commerciali a quello sociale in ambiti fondamentali quali il sostegno alle famiglie, per continuare con la perdita di quella sicurezza che faceva di Macerata una Isola Felice”.

Quali le cause secondo lei? – “La città ha consumato i suoi talenti senza evolvere, perché la politica ha sfruttato competenze, energie e risorse non per il raggiungimento di obiettivi comuni finalizzati al benessere dei cittadini tutti, ma per fini individuati da Pd e forze alleate, queste non sempre di partito. L’energia di Macerata è stata dispersa in favoritismi, elaborati in comunione con soggetti terzi, esterni alla governance di palazzo. Tutto a immagine e somiglianza della politica regionale che impone le ideologie senza tenere nella giusta considerazione la realtà oggettiva del territorio, si veda a esempio la Sanità, dismessa in modo tale che i cittadini oggi sono in difficoltà ad accedervi in tempi rapidi. Purtroppo sono decisioni che cascano dall’alto, come accaduto a Macerata che è stata sulle pagine e sui notiziari di tutto il pianeta in modo assolutamente negativo per le note vicende legate a un’accoglienza fuori controllo”.  

Un giudizio sull’Amministrazione uscente? – “Cito una frase del Sindaco Romano Carancini che, nella sua ampollosità, recita: l’asse di crescita generale … a favore del cittadino che deve poter abitare tutti gli spazi con servizi, comodità, bellezza e sicurezza. Al solito belle parole ma la realtà dei fatti poi è un’altra con il proseguimento della corsa ai grandi investimenti ma non quelli che servono davvero per cui una città universitaria è senza una piscina degna di questo nome, senza una cittadella dello sport a uso degli studenti universitari, senza un palazzetto dello sport che ha causato la perdita di una squadra campione del mondo, senza adeguate strutture scolastiche, si veda il recente caso del Convitto. Belle le nuove illuminazioni di monumenti, palazzi e piazza che, però, sono solo un fatto estetico da realizzare solamente quando situazioni più importanti e fondamentali sono a posto”.

Che pensa della opposizione? – “Mentre il Sindaco uscente abdica da un regno, in cui i cittadini sono trattati come sudditi e la cui successione è prossima e data per scontata, l’opposizione è  imbavagliata in un compromesso tra potere e lucro, che impedisce una buona alleanza finalizzata a sbarrare i mali annidati in una città in cui sembra non si possa sfuggire alla concezione perversa del ‘favore’, alla generale convinzione che una mano lava l’altra, con il risultato che poi tutte rimangono sporche”.

Quali rischi corre Macerata in un futuro prossimo? – “I rischi prossimi sono giganti. Riguardano i temi della sicurezza e del lavoro, con la criminalità che tenterà di conquistare maggiore terreno mettendo sotto una pressione sempre più forte i nostri figli. Questo perché  le parole ‘servizi, sicurezza e  legalità’ sono sulla bocca di un Pd privo di umiltà, dove ai concetti non seguono fatti a essi conformi”.

Manca ancora l’ufficialità ma sembra definitiva la candidatura nel centro-destra di Parcaroli: che ne pensa? – “Come sempre accade, esprimere un candidato a Sindaco per il centro-destra è un parto difficile. Sembra che questa volta la scelta sia caduta non su di un politico ma su una persona della società civile, l’imprenditore Parcaroli, uomo di tutto rispetto, ma che nei fatti il Pd maceratese ha favorito nel suo vero mestiere, ossia fare impresa. Lo vediamo spesso in compagnia di Carancini e della Monteverde e la testimonianza è tutta nelle foto e nelle inaugurazioni e non è una bella immagine per uno che è candidato dalla Lega e accettato magno cum gaudio dagli altri del centro-destra”.

Come vede le liste di centro-sinistra? – “L’impegno ad ascoltare i cittadini è declamato dalle varie liste del Centro-Sinistra ma risulta vuoto, con argomenti triti e ritriti che mai hanno trovato applicazione, perché esce senza convinzione né passione dalla bocca di tutti coloro che lo pronunciano: mentono sapendo di mentire”.

Cosa pensa di Roberto Cherubini del M5S? – “Crede in quello che dice, però nelle commissioni che ha creato ha inserito personaggi che con il ‘nuovo’ nulla hanno a che fare. È come il Movimento 5 Stelle che ha predicato in un modo e nei fatti si sta comportando diversamente. La coerenza si deve applicare in tutto quello che un politico fa, durante tutto il percorso: dall’inizio alla fine”.

Un pensiero su Narciso Ricotta, candidato dal Pd? – “ Ho ascoltato il comizio di Ricotta nel primo Sabato del Mese, giorno dedicato a Maria patrona della città, in cui ha citato finalmente anche gli attori invisibili ma protagonisti, facendo riferimento all’Ufficio Europa, Fondi Nazionali ed Europei da potenziare. Eh sì! È con l’aiuto dei privati che mirano agli utili per sé e per la propria azienda, non per il Bene Comune, che si può stare tranquilli di non abbandonare la vecchia strada per la nuova, definita incerta dal proverbio, ma magari la strada nuova è proprio quella che ci vorrebbe! Giova ricordare che nei fatti la città sembra diventata un circolo privato, che il danno rimane verso le priorità e la difesa della stessa democrazia. Questo andazzo non piace ai maceratesi e neppure la marginalissima fiducia dei cittadini fa più riflettere i politici: l’affluenza ferma al 39,26%, alle scorse amministrative è un dato incontestabile”.

Lauretta Gianfelici, invece, cosa vuole? – “Da candidata del Popolo della Famiglia chiamo ogni  maceratese a divenire cittadino integrale e aperto, con un risveglio nel raggiungere il massimo sviluppo umano che gli è possibile dentro le situazioni che vive, alzando la voce e la testa  per il cambiamento necessario in città. Invito a non dimenticare le bruttezze da sanare, indifferenti al Pd e ad altre forze sociali Si è già troppo atteso, non si vede all’orizzonte l’umiltà di riconoscerlo ed è necessario attivarsi diversamente: conditio sine qua non”.

9 luglio 2020

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