Sembrava ieri ridevamo incoscienti / con tutto quel pane per i nostri denti. / Ci siam ritrovati nel buio piombati.
Guardiam da lontano scuotendo la mano / oppur nello schermo / ci sembra irreale ma ormai bene o male / teniamo i contatti pensando al domani / che certo verrà / Ma quando? Chissà!
In questo frangente c’è pur tanta gente / che seguita a fare il proprio dovere. / Non teme il contagio eppur senza agio / si maschera il volto indossa la tuta / e prova a salvare i nostri vecchietti / che assai poveretti / pensavano ancora passar qualche ora / in mezzo ai nipoti cresciuti un po’ vuoti / ma sempre carini ed or poverini / costretti anche loro a un duro ristoro.
Ma poi cambierà e tutti contenti / vedremo spuntare le vele sul mare / e pur le ciliegie tornare a gioire / nei prati splendenti di mille colori / per fare una festa davvero importante / passata la quale tornare al lavoro / felici e contenti gridando a più venti / siam tutti più buoni saremo più bravi / la pace cerchiamo la guerra sprezziamo.
Giuseppe Sabbatini
6 luglio 2020