Ancora oggi, continuare a vedere il cimitero distrutto…

Un caro amico di Ussita mi ha chiesto perché negli ultimi articoli non mi sono soffermato sui  tremendi terremoti che hanno colpito, in particolare, le zone dell’alto Nera: in un primo momento mi sono sentito imbarazzato – anch’io avevo dimenticato, come hanno fatto tanti italiani, che molti Comuni del Centro del Paese (ormai sono passati quattro anni) sono stati distrutti e molti piangono ancora le vittime – ma mi sono detto, al di là delle chiacchiere e delle passeggiate…, che nella sostanza tutto è rimasto come prima.

Allora questa volta parlerò di terremoto… Dopo le scosse sismiche sono tornato, e dopo un lungo peregrinare, finalmente nella casette della Protezione Civile a Castelsantangelo sul Nera: ero già stato più volte al paese, sapevo che era distrutto e nulla sarebbe stato più come prima, ma durante il tragitto sognavo che le tante promesse (forse fatte a caldo) e l’ apparente solidarietà diventassero realtà. Mai dimenticherò che tutti dicevano “dov’era, com’era”, invece sono passati quattro anni e non so se qualcosa si muove.

Ho visto la lentezza della nostra burocrazia, le macerie che si accumulavano, le case che si demolivano ancora qualche giorno fà – tutti episodi negativi -, ma quello che mi ha rattristato maggiormente è continuare a vedere il cimitero ancora distrutto, nonostante l’impegno di spesa Regionale sia del settembre 2019. Si parla di turismo in montagna, seconde case, ma mancano mobilità (strade), servizi, sentieri, ripristino servizi scioviari: ora, dopo 4 anni, abbiamo scoperto l’architetto Boeri e il Commissario Legnini. Speriamo che i piani attuativi siano più veloci.

Giulio Lattanzi

5 luglio 2020

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