Francesco Acquaroli (FdI), candidato alla Presidenza di Regione Marche, affronta tematiche politiche ed economiche riferite alla nostra regione.
In campo politico sottolinea l’entrata nella coalizione di centro destra dell’UDC: “La presenza dell’UDC nella nostra coalizione è un valore aggiunto. Ci ricongiunge a quei valori che sono fondamentali per garantire l’alternativa al governo della Regione Marche. Una forza centrale nel nostro territorio che ha una grande storia e un grande radicamento. Ringrazio il senatore Antonio Saccone, commissario Udc Marche, per l’entusiasmo, la fiducia e la passione dimostrate intorno al nostro progetto per rilanciare la regione. Ci mettiamo in gioco pronti all’ascolto dei territori e all’inclusione di tutte le sensibilità che vorranno contribuire al nostro progetto. Questa opportunità di cambiamento deve avvenire dal confronto con le parti sociali, con le categorie, con le istituzioni territoriali, con le famiglie, con le imprese. Non abbiamo la bacchetta magica, ma siamo certi che insieme potremo trovare la strada migliore per rialzare le sorti delle Marche e tornare a mettere in rete tutte quelle competenze ed energie che fino ad oggi sono state escluse da un sistema ideologico che ha isolato politicamente e economicamente la nostra regione”.
In campo economico l’Onorevole Acquaroli esamina la situazione delle Marche: “I dati diffusi da Bankitalia confermano il fallimento della sinistra nelle politiche di sostegno alle imprese e al lavoro: le Marche risultano la regione più colpita dagli effetti economici del Covid19, con un calo di fatturato di oltre il 25%, superiore alla media nazionale, il 43% degli addetti sospesi e il crollo del Pil, scenario peggiore del dato nazionale. Le imprese, in ogni settore, sono state lasciate sole ad affrontare una crisi gravissima. Serviva liquidità immediata alle aziende per compensare cali di fatturato drammatici. Invece il governo regionale di sinistra ha tardato colpevolmente ad attivarsi, impostando una manovra economica solo dopo molti mesi dall’inizio della pandemia, con bandi aperti solo in queste settimane. Poi si è imbarcato in procedure burocratiche e farraginose che ancora non producono effetti concreti, come confermano i dati di Bankitalia. È necessaria una svolta, un cambiamento radicale delle politiche regionali, in termini di visione e concretezza operativa, per rilanciare un nuovo e reale progetto di difesa attiva e sviluppo dell’economia marchigiana. Le imprese sono il cuore pulsante dell’economia e della società regionale: non possono rimanere sole”.
4 luglio 2020