Dolce poesia di Angela Catolfi che ricorda “Nonna Angela”

Rimango in un angolo / a guardare: / qui tutto è vecchio, / respiro il silenzio / filtrare dai vetri rotti / e rintanarsi nella penombra / della memoria.

Andavamo scalzi / tra le erbe / e i muretti serpeggianti, / seguiti dal vorticare incessante / dei passeri / sulle stoppie rovesciate.

Tornavi col grembiule / carico di frutti / del giugno maturo / e impastavi con la farina / parole e istanti / che credevo perduti.

Ti ricordo così, nonna, / dentro la nuvola bianca / dei capelli / a raccontarmi storie / stringendo una foto sbiadita / fra le mani.

Appesa alla tua gonna / un po’ consumata, / t’ascoltavo assorta / al propagarsi leggero / del profumo / di biscotti alla vaniglia.

Mi perdo tra le chiazze di fumo / e d’umidità delle pareti, / il tuo volto sbiadisce lento, / mentre il sole si abbassa / e la corrente gioca / con la porta malferma.

Angela Catolfi

6 maggio 2020

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