Il cielo quello limpido, quello affollato di angeli è sempre stato il viso di Ugo. Dell’uomo e dell’artista Ugo Caggiano. “Si, Ughetto, quel cielo assolato sopra le nostre colline, o quello stellato di tante notti estive, è sempre stato il tuo viso, la tua anima, il tuo cuore. Cioè l’immensa e speciale persona che ci hai regalato come amico, come fratello, come pittore e come musicista. Struggente ogni volta il tuo sax, con quelle note generose e uniche che sapevano di bellezze sconosciute a noi incantati ascoltatori, a noi tuoi felici ospiti. Con la volontà di procedere sulla tela, hai trovato la tua strada, poi dipanata tra “Pietre miliari” e sogni mossi dal vento. Con i colori e i “giochi” hai allestito l’infanzia mai avuta, hai sconfitto il dolore passato. Il tuo e quello di tutti, anche il nostro. Soldato armato d’arte e disarmato per la pace, i capelli lunghi come pioggia d’autunno, il foulard come amata bandiera, la barba fino al colore della neve, il sigaro quale piccolo fuoco per la sera, ma la bontà e lo sconfinato amore per il mondo, per il filo d’erba come per il piccolo agnello ti ha reso alla moda, quella vera, per cui hai da sempre lavorato con poesia ed onestà. Mai un giorno hai smesso, su ognuno di noi e su ogni cosa, il tuo sguardo da bambino. Hai diviso con tutti questa ricchezza che per tutta la vita hai confezionato con dipinti e sculture Ugo, Ughetto, sei il sorriso dell’arte che mai piu smetterà. Tu abbraccio come si abbraccia la primavera, tu sei sempre stato questa stagione.
Mario Monachesi
27 aprile 2020