Babbo, soffrìa d’insonnia, poveretto! / E quella sera, appena ebbe cenato / stracco, sfinito se ne gitte a letto / pijanno sonno appena coricato.
La donna de servizio era ‘Stirina, / rispettosa anche troppo; ma tardocca / e quella sera dimostrò poerina, / quanto col suo rispetto fosse sciocca.
Dal fonno de le scale, je luccò: / “Buonanotte dottore!” e quella pica / con quella voce secca lo svejò.
Senza mannje un corbo, con fatica / rispose, paciènte anzichenò: / “Grazie ‘Sterì… che Dio te venedica!”
Angelo Cristallini
12 aprile 2020