Salendo il colle di 310 metri per arrivare ad Urbisaglia (MC), poco prima di porta Vittoria, a sinistra, si nota un bel palazzo di colore rossiccio terminato nei primi del Novecento. Nel suo piccolo giardino, dove da oltre un secolo giocano generazioni di bambini, ho misurato due maestosi alberi.
Due alberi ultracentenari – Verso porta Vittoria un cedro davvero elegante della circonferenza tronco di 3,60 metri; anni fa un fulmine ne colpì la cima. Verso est svetta alto un tasso (Taxus baccata) di 3,05 metri. È un albero dallo sviluppo molto lento, non avevo mai visto un esemplare di quella specie cresciuto in così “breve” tempo. In uno scatto del 1905-06, del fotografo Carlo Balelli[1] di Macerata, mostratomi dalla signora Lorenza Ionni, si vede l’edificio quasi completo al quale mancavano solo le finestre e attorno nessun albero di una certa altezza. Si desume che i due alberi abbiano un’età di circa 116 anni. La biblioteca – Questa cittadina è conosciuta per il suo parco archeologico di epoca romana, mi piace ricordarla anche come luogo natale del generale romano Lucio Flavio Silva, che nel 73 d.C. conquistò l’imprendibile fortezza di Masada (attuale Israele) dove si erano rifugiati i ribelli zeloti. In questo palazzo vi ha sede la Biblioteca di Urbisaglia; istituita da pochi anni ha già all’attivo diverse interessanti iniziative, il responsabile signor Mirko Cardinali ci racconta alcuni sviluppi.
I primi duecento libri – Mirko sentiva da anni l’esigenza civile di una biblioteca a Urbisaglia. Dagli anni Sessanta, in Italia aprirono i CSEP (Centri Sociali di Educazione Permanente), simili a un doposcuola erano volti all’educazione popolare e alla formazione sociale degli adulti. Quello locale fu affidato alla maestra Giansandra Luconi. Disponeva di due stanze sotto la scuola elementare ove si organizzavano doposcuola, lezioni di chitarra e, fra le altre cose, furono montate due scaffalature con circa duecento libri. Grazie e quei pochi volumi Mirko iniziò a leggere libri. Vi trovò conoscenza e ispirazione, furono la “segnaletica” della sua vita. Dopo aver girato l’Europa con la famiglia e i figli piccoli, aveva notato che in Francia anche i minuscoli paesi possedevano una biblioteca o una mediateca.
Nasce l’Associazione “SocialMente” – Nel 2012 riunì una ventina di abitanti, deciso a fondare l’associazione culturale “SocialMente” per far nascere la biblioteca. A maggio di quell’anno s’incontrarono con il sindaco proponendo una convenzione, grazie alla quale tre stanze al piano terra dell’edificio Giannelli furono loro affidate per aprire una biblioteca. A giugno 2012 fu firmata la convenzione, ad agosto fu inviata una lettera ai cittadini con la quale si invitavano a donare libri per formare la biblioteca. Durante le successive feste locali fu tenuto un gazebo per incontrare la gente e ricevere i volumi. La donazione Caraceni – Per apprendere come ben organizzarla e ricevere eventuali doppioni furono contattate la biblioteca Filelfica di Tolentino, le Mozzi Borgetti e Nazionale di Macerata. Un passaggio importante fu la donazione degli eredi di Tiziano Caraceni, circa 1.300 volumi a lui appartenuti. Con tanta passione Tiziano aveva collezionato le serie complete di volumi usciti insieme a quotidiani e periodici (La Repubblica, ecc.). Con quel fenomeno, di cui poco si parla, i libri entrarono in moltissime case, dove prima non c’era una biblioteca. Con i fondi delle tessere sono state comprate le scaffalature e fu ricevuto in donazione anche del mobilio usato. Il Comune stanziò dei fondi per mettere a norma l’impianto elettrico e quello di riscaldamento.
La inaugurazione – Sabato 13 luglio 2013, con una festa, si aprirono i battenti. Attualmente sono disponibili circa 6.000 libri catalogati in OPAC. In magazzino ci sono altri 15.000 volumi che aspettano lo spazio disponibile, dopo il terremoto del 2016 alcuni locali sono stati dati alla scuola materna. Oltre al servizio di apertura al pubblico con volontari per cinque pomeriggi la settimana, si organizzano una serie di iniziative culturali.
Le iniziative – “Nati per leggere” sono letture rivolta alle famiglie con bambini fino a sei anni. Le presentazioni di libri sono quasi tutte di autori locali, poi incontri sulla musica, come una storia del rock. Si tengono corsi base di informatica per adulti (in cinque edizioni) dai 40 agli 85 anni, ai quali hanno partecipato una settantina di persone. Una collaborazione con gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti ha portato alcune mostre con esposizione dei loro lavori (dipinti, fumetti, ecc.). Si sono tenuti anche i corsi “Lì dove batte il cuore”, organizzati dalla Cooperativa Sfera in collaborazione con il Comune. sulla formazione al lavoro e sulle competenze giovanili, dai sedici ai trenta anni. Sono state ospitate altre associazioni bisognose di spazi venuti meno per il recente terremoto. Citiamo a esempio l’ospitalità data all’Avulss per l’iniziativa di aiuto scolastico “Compiti amici”.
Gli archivi fotografici – Mirko sentì anche l’esigenza e l’importanza di recuperare e rendere fruibili ai cittadini gli archivi fotografici privati. S’iniziò con quello del compianto scrittore, giornalista e fotoamatore Benedetto Salvucci (Ndr: caro e indimenticato amico de La rucola), il quale mi raccontò di persona di avere circa trentamila foto custodite negli album. Grazie a una borsa lavoro della Regione Marche è stato digitalizzato una parte del suo archivio fotografico, circa duemila immagini, oggi sono online sul sito www.bibliotecadiurbisaglia.it. È stato scansionato l’archivio di Siro Buccolini appassionato di fotografia e storia locale, che da oltre trenta anni documenta gli eventi con i suoi scatti datati e completi di esaurienti didascalie. Attualmente l’archivio digitale fotografico cittadino contiene oltre 12.000 immagini, per il momento solo duemila sono online, come accennato.
La “Stoviglioteca” – L’iniziativa “Stoviglioteca” vuole ridurre la plastica mettendo a disposizione due kit di 60 piatti, posate e bicchieri di plastica lavabili in lavastoviglie, che è possibile prendere in prestito come i libri. Si evita così d’invadere l’ambiente con plastiche monouso. Il motto è: “Basta con le feste usa e getta! Li usi, Li lavi e ce li Riporti in Biblioteca”. È un’ottima idea per i compleanni dei bambini. In orari diversi dall’apertura, d’estate e durante le vacanze natalizie si concedono spazi per far studiare gli studenti universitari. L’ultima iniziativa in collaborazione con l’associazione “CoderDojo” di Tolentino comprende incontri in forma di gioco per insegnare la programmazione ai bambini.
Il Palazzo Giannelli – Vediamo di più del palazzo che ospita la biblioteca. A fine Ottocento il conte Alessandro Giannelli Viscardi (1842 -1884), di origini romane, trasferitosi a Urbisaglia nel 1881, destinò il suo patrimonio alla costruzione di un Asilo Infantile per le famiglie povere, che fu terminato nei primi anni del Novecento; quindi arrivarono le suore Maestre Pie Venerini, poi aprì. Ancora oggi ospita la scuola dell’infanzia. È un edificio imponente a mattoni che ha retto bene ai diversi terremoti del XX secolo.
Una vista panoramica – Dalle sue ampie finestre si può ammirare uno splendido panorama: da sinistra (est) il serbatoio dell’acquedotto romano, scoperto casualmente negli anni Venti e restaurato nel 1947, la città di Macerata distante 14 km, la vallata del Fiastrella, la collina di Villamagna e il sottostante parco Archeologico, a sud ovest Loro Piceno e poi il centro storico che inizia con porta Vittoria (XX sec.). L’intervista – Domandiamo: “Quali sono i rapporti con il vicino paese di Colmurano?” – “Non è più come una volta, quando c’era una certa rivalità. La biblioteca partecipa a ‘Magicabula’ con degli spazi di lettura per bambini, il gruppo ‘Nati per leggere’ comprende Urbisaglia e Colmurano. Tutte le iniziative vengono comunicate anche sui social di Colmurano. La biblioteca trova l’appoggio alle sue iniziative sia nei cittadini che nell’Amministrazione Comunale”.
I personaggi – Piace concludere questo excursus ricordando alcune persone che hanno scritto o contribuito culturalmente per Urbisaglia. Il commendator Beniamino Belloni (1856-1949), segretario comunale, ha scritto nel 1947 “Urbisaglia raccolta di memorie storiche e statistiche” e altri libri, poi il parroco e storico don Filippo Caraceni (1886-1958) autore del volume “Memorie di Urbs Salvia” (1952) ecc. Di Betto Salvucci e Siro Buccolini ne abbiamo già parlato. Poi Pino Ferranti coautore del volume sulle chiese e sulla religiosità cittadina: “Centenario della festa del Sacro Cuore di Gesù: Urbisaglia, 1893-1993”, Roberto Cruciani, esperto di annulli postali e di missioni militari all’estero, infine il maceratese Umberto Migliorelli, che si è speso molto per la valorizzazione del parco archeologico e ha donato vari libri.
Testo e foto di Eno Santecchia
28 marzo 2020