L’Italia dia un esempio di civiltà: Ius Culturae anziché Ius Soli

Ius culturae – Sono convinto che la maggioranza del Paese sia convinta che è possibile per i figli degli immigrati, nati in Italia e che abbiano compiuto un ciclo scolastico nel nostro paese (Ius culturae, diverso dallo Ius soli), varare una legge che riconosca la cittadinanza italiana a chi parla la nostra lingua, è amico e  va a scuola con i nostri figli. Sono meno convinto che si cancellino le paure, giustificate o meno, di una immigrazione incontrollata che in realtà è sfruttata attraverso il caporalato in tutte le sue forme, da alcune associazioni che per interessi personali sfruttano l’immigrato, con gravi carenze nella integrazione, e dalla incapacità di colpire la malavita organizzata e non, che usano a fine di lucro le migrazioni povere.

Immigrazione – L’immigrazione è formata da persone (non schiavi) che affrontano molteplici rischi e fuggono da guerre, carestie, fame… per ricercare un avvenire migliore, più certezze per se stessi e i propri figli (la stessa cosa che abbiamo fatto e faremmo non solo noi Italiani): non si affrontano questi complessi problemi facendo finta di non sapere, con la troppo facile politica dei no, solleticando e amplificando le paure delle persone o di parte del cosiddetto popolo.

“Risarcimento” – È ovvio che tantomeno l’Italia ma neppure l’Europa può assorbire un intero continente, ma ambedue con la ragione e la solidarietà possono risolvere questo triste fenomeno: bisogna investire (anzi risarcire quei popoli, specialmente in Africa, che abbiamo colonizzato e continuiamo a farlo con governi “manovrati”) di rettamente alle popolazioni attraverso le associazioni laiche o religiose, ma non scomparendo come Europa e lasciando campo libero, pure commercialmente, ad altri Paesi (la Cina per esempio: lo sviluppo dell’Africa può divenire un grande mercato per i Paesi aderenti alla Ue).

La Commissione Europea – Non è possibile, poi, che la Commissione Europea autorizzi di spendere (sono soldi anche nostri) decine di miliardi per fermare gli immigrati nei campi di concentramento in Turchia e Libia, donare motovedette e accettare i ricatti della Turchia, per impedire loro di arrivare in occidente e in modo particolare nel Nord Europa, senza denunciare pubblicamente e con insistenza la mancanza di diritti civili in questi due Paesi.

La paura per il futuro – L’odio si associa alla paura per il futuro e si annida specialmente tra le persone che hanno perso il lavoro, che vivono la diseguaglianze l’emarginazione, la mancanza di presidi culturali, ed ecco che la fanno da padroni la violenza, il razzismo (anche il razzismo contro i giocatori di colore, uomo o donna, si sta diffondendo non solo nei campi di calcio), la xenofobia. Il ritorno  dell’antisemitismo non solo nelle città dell’occidente, ma con insulti (il più delle volte anonimi) tramite internet è di una gravità assoluta: l’ossessione strumentalizzata scientificamente contro il diverso è sempre più ampia, ed è ovvio che la responsabilità prevalenti sono della destra a cui si uniscono gli estremismi che inneggiano al duce fascista, tollerati dalle nostre istituzioni per troppo tempo contro le disposizioni di legge esistenti (sulla ricostituzione del fascismo in ogni sua forma) e i principi Costituzionali, ma non vediamo un cambiamento reale nell’affrontare un problema complesso come quello dell’immigrazione che solo l’ex Ministro degli Interni Salvini poteva ridurre agli arrivi via mare e alla chiusura dei porti.

L’Italia lasciata da sola dall’Europa – La svolta, di alcuni paesi aderenti all’Europa (il no tondo dei Paesi aderenti al patto di Visegrad: Ungheria, Cechia, Slovacchia, Polonia) impressa a Malta è chiara e si vede, anche se i Paesi interessati sono pochi, che l’Europa non ha lasciato ancora una volta l’Italia sola. La strada è ancora in salita e sarà lunga perché gli emigrati siano ripartiti tra gli stati preventivamente e automaticamente: occorre lavorare perché in un futuro prossimo vi siano trasferimenti sicuri verso l’Europa per non aiutare gli scafisti e ogni intermediazione. Infine. l’attuale maggioranza e la destra, invece di proporre soluzioni globali per l’immigrazione, pongono la loro attenzione sui flussi marini, fingendo di dimenticarsi dei 500-600 mila migrati non regolari usciti dal limitato sistema di accoglienza, che si scontrano non solo nelle periferie con tanti italiani che non hanno certezze per l’oggi e per il futuro.

Giulio Lattanzi

1 marzo 2020

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