“Questa volta non ci hanno potuto ignorare!” è l’affermazione di coloro i quali hanno
partecipato alla manifestazione su Ancona e che ha avuto una enorme risonanza anche sugli organi di comunicazione nazionali.
Stiamo parlando della manifestazione di ieri mattina martedì 4 febbraio organizzata dal “Comitato pro Ospedali Pubblici Marche”, che raccoglie ben 18 Comitati di tutte le province marchigiane e che ha portato centinaia di persone sotto il Consiglio Regionale a protestare contro il piano sanitario “lacrime e sangue” che era in discussione in aula.
La richiesta di rinvio dell’approvazione del piano sanitario, gridata a gran voce e con striscioni e cartelli dalla folla manifestante, è passata per ben due volte nell’arco della delicata e concitata giornata di ieri sui tavoli della regione, con una delegazione dei comitati ricevuta nel palazzo dalle minoranze Lega, FdI e FI.
Il Movimento 5 Stelle, che non ha partecipato al tavolo interlocutorio delle opposizioni con i comitati, si è astenuto alla prima richiesta di rinvio che era stata vagliata in sede di riunione dei capigruppo, così come anche alla seconda mozione di rinvio poi ripresentata sempre dalle altre minoranze nell’aula del Consiglio, a eccezione del solo Fabbri, consigliere stellato del pesarese, unico del suo gruppo che ha votato a favore della ricalendarizzazione e ridiscussione del provvedimento.
Astensione dunque dei 5 stelle, salvo poi esprimersi con voto contrario insieme a tutte le altre minoranze sulla votazione, in merito all’approvazione del piano.
Provvedimento che è stato comunque licenziato dalla maggioranza dell’assise regionale nel voto giunto a fine serata.
Ma il Comitato Pro Ospedali Pubblici Marche annuncia che non intende affatto arretrate su questa battaglia di diritti e civiltà ed assicura: “Non finisce qui!”
5 febbraio 2020