Si conviene che i primi ominidi abbiano popolato la terra da più di 2.500.000 anni. Sopravvissero con un’alimentazione primordiale prelevata dalla natura selvaggia, senza utensili per la caccia, la pesca e l’agricoltura. Sarebbero rimasti nello stato primitivo fino all’età della pietra, che viene distinta in pietra scheggiata o antica (Paleolitico: 6000 /3500 a. C.) e in pietra levigata o recente (Neolitico: 3500 /2200 a.C.). Segue l’età del bronzo (2200 / 1000 circa a.C.).
Il Piceno popolato da migliaia di anni
I costruttori e gli utilizzatori di quegli utensili dovevano essere molto numerosi nell’antico Piceno; i ricchissimi reperti dell’età della pietra e dell’età del bronzo sono la prova della millenaria presenza dell’uomo in questo territorio (11.000 a.C. da scavi a Tolentino).
I nomi nel Piceno
Gli storici antichi, ai loro tempi, li chiamarono anche “Umbri” (Scylace – VI sec. a.C.), “Aborigeni”, “Sicoli”, “Pelasgi” ecc…: vedi Dionigi di Aalicarnasso, (1° sec a. C. ), Virgilio, (70 – 19 a. C., Eneide L. 7°) e Sant’Agostino, 354 – 430 d. C.).
In particolare nella “Città di Dio” (Prima pubblicazione: 426 d. C. in latino) troviamo (cap. XV): “Pico fu il primo re dei Laurentini…, che sia stato Saturno padre di questo Pico… Altri hanno scritto, che (Saturno) aveva regnato in Italia prima di Pico… I Laurentini regnavano dunque di già in Italia, dai quali sono usciti più sicuramente i Romani… dopo i Greci. Frattanto, la Monarchia degli Assiri sussisteva sempre, ed essi contavano Lampares1per loro ventesimoterzo Ré, quando Pico fu il primo dei Laurentini. Veggano gli adoratori di questi Dei chi essi voglino, che sia stato Saturno Padre di questo Pico, perchè essi dicono, che non era un Uomo…”.
Il re Pico
Sant’Agostino apprezza la Filosofia di Platone e non accetta che un uomo possa essere Dio, ma più volte scrive “Pico Re”. Molti autori di culture ed epoche diverse convengono sul fatto che, intorno al XIII sec a. C., ci fu un Re chiamato Pico. La razionalità, la logica e gli storici antichi non si meravigliano di un Re Pico con un regno e del Piceno con il re Pico. Ma ora tutte le scienze hanno fatto progressi eccezionali: si preferisce dimenticare il Re per avallare la favoletta che Piceno derivi dal Picchio, un uccello stanziale (ormai scomparso) e con la sindrome di iperattivismo.
I Salii
Il Colucci e numerosissimi altri scrittori della storia Picena individuano, molto spesso, gli abitanti di quel territorio con il nome: Sali, Saluvi, Salassi, Salji, Salvi ecc… Si vorrebbe che per Sali si intendano solo i (12 o 24) sacerdoti di Marte nominati a Roma da Numa Pompilio. Ma certamente con questi nomi, gli antichi storici individuano un popolo (come dimostrato in precedenti trattazioni).
Picenum – V Regio
Per la denominazione ufficiale “PICENO” dobbiamo attendere molti secoli. Nel settimo anno d. C. Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto (23 settembre 63 a.C. – 19 agosto 14 d.C.), per rendere più efficiente l’amministrazione dell’Impero, suddivise l’Italia in 11 regioni. La quinta regione fu detta “PICENUM – V REGIO”. Con questo atto amministrativo (pur senza specificare quale popolo avesse abitato il Picenum da più di un secolo o da più di un millennio) implicitamente ne riconosce la preesistenza, il peso economico e politico.
Classificazione moderna
Gli autori moderni, preferiscono le seguenti classificazioni, come riportato anche da Wikipedia, indicando le fasi, il secolo (a. C.) e i centri abitati attestati archeologicamente:
Piceno I – 9° sec a. C. – Ancona, Osimo, Moie di Pollenza.
Piceno II e Piceno III – 8° e 7° sec a. C. – Ancona, Moscosi di Cingoli, Matelica, Novilara, Osimo, Moie di Pollenza.
Piceno IV e Piceno V – 6° e 5° sec – Ancona, Castelbellino, Castel di Lama, Cessapalombo, Attiggio di Fabriano, Falconara, Matelica, Martinsicuro, Montecassiano, Montedoro di Scapezzano, Moscosi di Cingoli, Numana, Osimo, Pesaro, Pitino di San Severino, Moie di Pollenza, Porto Sant’Elpidio.
Piceno VI e Piceno VII – 4° e 3° sec. a .C. – Ancona (città e Montagnolo), Cessapalombo, Numana, Pesaro.
Piceni evaporati nel nulla..?
Da questa semplificazione si dovrebbe dedurre che il bellicoso popolo Piceno, in pochi secoli, nasce potente per poi evaporare nel nulla. Forse alcune datazioni andrebbero revisionate… L’immensa quantità e qualità di reperti (rinvenuti dagli appassionati dalla fine dell’800), gli scavi e i molti dati desunti dagli autori antichi (e non solo) fanno considerare indubitabile nel Piceno la presenza di un consistente numero di abitanti: evoluti, ricchi e bellicosi; molti secoli prima di Romolo e dopo Consoli e imperatori.
Considerazioni
Alla luce di quanto sopra e di tutti gli altri articoli che da tempo scrivo si può affermare che anche il cronometro della storia può essere imperfetto! Sarebbe utile verificare se ha subito blocchi e/o accelerazioni. Fugando i dubbi con affidabili strumenti e con operatori senza conflitti d’interesse. Speriamo. Ma i cultori di Ostracismo e di “Damnatio Memoriae” non sono mai stati in vacanza. E gli altri..? Francia o Spagna purché se magna. Pure la storia potrebbe offrire companatico.
Nota 1) secondo Coronelli in Cronologia Universale, XIII° Lamparo regna 30 anni, intorno al 1.380 a.C.
Nazzareno Graziosi
28 gennaio 2020