La sera incontra adesso
ogni mia colpa,
tra la musica rimasta
e la finestra sbarrata
e ciò che non comprendo ancora
del morire
e di questo ritrovo sbagliato
o del ruggito dei leoni
che vivono all’interno
di un trucco. La sera
incomincio a camminare
su di un filo e mi affaccio
a guardare giù,
digiuna di tutto,
ad aspettare di veder uscire
la luna gialla, qualcosa di vivo,
al di sopra e al di sotto di me
come se non riconoscessi più il posto,
come se guardassi tutto e poi non
comprassi mai nulla.
Elisa Eötvös
24 gennaio 2020