Alpaide, un personaggio imbarazzante per la storia tedesca

Alpaide, nata tra il 650 e il 665 d.C., è nota anche come Adelheide – Alpiade – Alpade – Alpheidem – Alfeide – Calpiade – Alpagede – Alberda, fu la seconda moglie di Pipino II di Herstall, e madre di Carlo Martello (il nonno paterno di Carlo Magno). Sposò Pipino nel 688, mentre la prima moglie di lui, Plectrude, era ancora viva e vegeta: la bigamia tra i Franchi era ancora una consuetudine.

 

Giudizi contrastanti

Il cronista Fredegario la descrive “nobile e bella”, ma in tutti gli altri testi dove ella viene di sfuggita menzionata, è denigrata come cattiva e peccatrice, colei che avidamente e lussuriosamente aveva portato il Major Domini Pipino nella perdizione. In realtà Pipino ebbe anche altre concubine, e dovremmo fare un viaggio nel tempo per capire le reali motivazioni di questa “sfacciata” unione: se anche si fosse trattato di una passione, prima ancora deve essere stato un affare di Stato, una unione con lo scopo di non disperdere territori e ricchezze.

 

L’assassinio del vescovo Lamberto

Altra notizia, vaga, riguarda Dodone, che pare fosse un domestico, o più verosimilmente un alto funzionario, e fratello di Alpaide: in occasione di un banchetto ufficiale di Pipino, il Vescovo di Liegi Lamberto apostrofò Alpaide come adultera cacciandola da tavola: Dodone non accettò l’affronto e lo uccise. Dodone morì annegato nella Mosa poco tempo dopo e Lamberto fu fatto Santo.

 

La morte di Alpaide

Poi non si parla più di lei (Alpaide) nelle fonti disponibili, abbiamo solo notizia che morì nel 705 nel monastero di Orp Le Grand, in Brabante, da lei fondato e dove si era ritirata per scontare i suoi peccati, negli ultimi anni di vita. Navigando per siti internet esteri a caccia di qualche indizio, troviamo in più ricostruzioni genealogiche di lingua francese che i suoi antenati erano merovingi e stretti parenti dei pipinidi. Attendiamo risposta dagli autori sulle loro fonti.

 

L’obiettivo erano i possedimenti

Ma non solo: pare che Pipino non fosse il suo primo marito, ma addirittura il terzo! Che la doppia vedovanza abbia reso molto appetibile la bella Alpaide, con tutti i possedimenti da lei eventualmente ereditati? Pipino di Landen non illudiamoci che fosse un personaggio romantico, erede di suo nonno Pipino che già qualche decennio prima cospirava per impadronirsi del regno dei merovingi, a costo di liberarsi della legittima erede Brunechilde trascinandola nuda con i capelli legati alla coda di un cavallo…

 

Un matrimonio imbarazzante per i tedeschi…

I presunti precedenti coniugi di Alpaide erano Fulcoaldo II di Orleans 635/680, da cui ebbe 2 figli maschi, e udite, l’ebreo Nehemiah II Has David 660/684, principe della stirpe di David, da cui ebbe un figlio maschio. Un’altra versione è contenuta in un libro in spagnolo “genealogia de la famiglia Montealegre” di Flavio Rivera Montealegre (2009) che concorda più o meno con quella di Arthur Zuckerman della Columbia University, nel libro in inglese “A Jewish Princedom in Feudal France”, New York, 1972:  qui si sostiene che non la madre di Carlo Martello, ma una figlia, Auda o Aldana, si sia coniugata con un Makir Natronai Ha David, anche chiamato Teodorico, exilarca, re degli ebrei di Septimania. Un altro sito web, royameurope.com, elenca altri nomi di unioni ebree-carolingie. Se uno o più d’uno di questi legami fosse confermato, si aprirebbero imbarazzanti scenari: se per un francese l’appartenenza alla stirpe di David è un onore (vedi l’origine dei Merovingi discendenti da Maria Maddalena), per i germanici la figura del nostro Carlo Magno, eroe che impersona l’eroe di razza pura germanica, su cui nel 1800 si fondò – o, meglio, costruì – l’orgoglio nazionale e un po’ razzista di un popolo, sarebbe ridimensionato. Magari ce lo rispedirebbero con la corona e tutto, e potremmo riposizionare lui, la Settimania e la storia nei posti giusti.

 

Teorie cospirazioniste?

Ora, pur ammettendo che nel web circoli molta spazzatura, è chiaro che all’estero esistano più informazioni che da noi. Un esempio è il libro edito nel 1982 di Baigent-Leigh-Lincoln, “Il Santo Graal” dove si affermava che la maggior parte dei nobili europei fosse di origine ebrea; all’estero fece scalpore, qui in Italia è poco noto e accolto come una assurda teoria cospirazionista, al pari degli scritti del professor Carnevale. Ma siccome il Principato di Settimania è realmente esistito al tempo dei Carolingi, ed è certo che gli ebrei in quel periodo storico sono stati in ottimi rapporti sia con regnanti che con il papa, come si dice, quando tuona, da qualche parte piove… (in foto: Alpaide e S. Lamberto)

Simonetta Borgiani

2 dicembre 2020

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