La Delibera 130 della Corte dei Conti mette la parola fine alle diatribe tra Comune di Macerata e Collegio dei Revisori, seppure le contestazioni siano riferite ad anni nei quali non vi erano gli attuali revisori.
Le osservazioni sono pesanti e la conclusione parla di “gravi inadempienze”.
Ho avuto in questi anni un rapporto di estrema cordialità con l’Assessore Marco Caldarelli che ha accolto alcune nostre osservazioni importanti modificando pessime usanze.
Parlo ad esempio dell’ usanza di fare il bilancio di previsione dopo 7/8 mesi trascorsi dell’anno da prevedere!
Per essere chiari quando noi arrivammo il bilancio di previsione del 2015 veniva approvato a luglio 2015 squalificandone totalmente la sua funzione di previsione.
L’assessore accolse le nostre critiche e oggi abbiamo i bilanci di previsione a dicembre.
Fummo anche molto duri sui residui attivi, che sono i crediti non riscossi dall’amministrazione, per vari milioni di euro. Anche lì ci fu un ascolto, ma la Corte dei Conti evidenzia ancora oggi un lavoro insufficiente e calcoli errati sull’accantonamento al Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità (FCDE)
È un quadro impietoso quello disegnato dalla Corte dei Conti che ovviamente non suscita la mia soddisfazione, ma chiaramente evidenzia delle carenze sostanziali.
Sull’anticipazione di Tesoreria, altro tema critico per la Corte, facemmo vari interventi perché l’amministrazione dovrebbe ricorrere all’anticipo di Tesoreria solo in casi rari ed invece ne ha fatto per anni un uso frequentissimo, anche per spese correnti, facendo pagare ai cittadini interessi sostanziosi di decine di migliaia di euro ogni anno.
È purtroppo una bocciatura politica grave, un bel 4 sottolineato con 2 righe rosse dalla Corte dei Conti.
Forse inutile aggiungere che abbiamo più volte evidenziato che un’Amministrazione che rinegozia i mutui procrastinandone di decenni la scadenza per avere più liquidità oggi e far pagare il debito ai nostri nipoti è tutt’altro che un’Amministrazione che risponde al bene comune e alla gestione del “buon padre di famiglia”.
Credo sia l’ennesima goccia (presa forse dalle… piscine comunali!) che fa sperare a tanti maceratesi in un cambio sostanziale della gestione, perché è evidente che dopo tanti anni nei palazzi ci si comporta non come amministratori pro-tempore ma come padroni della casa comune.
Le critiche sul project financing riguardano il parcheggio di Via Armaroli sul quale è stata condotta un’operazione nella quale sembra evidente il vantaggio del privato e assai poco chiaro il vantaggio del pubblico. Vi è anche una forte critica sulla gestione dipendenti dell’ex Park sì (del quale acquistammo la gestione con un enorme investimento).
Conoscendo bene il Sindaco e il suo spirito “vendicativo” evidenzio che anche alcuni comuni amministrati dal M5stelle hanno avuto relazioni negative dei revisori dei conti comunali, ma mai la questione è andata oltre le osservazioni.
Mai cioè è intervenuta in questo modo la Corte dei Conti, smontando di fatto le difese arroganti ed a volte offensive del Sindaco nei confronti dei revisori.
Ma la cosa più importante è sottolineare che negli esercizi “contestati” non vi erano gli attuali revisori per cui le osservazioni conseguenti spettano ai lettori.
Roberto Cherubini – Portavoce M5stelle Macerata
28 dicembre 2019