Corridonia: civiltà di creatività e buon gusto. A Corridonia l’arte germina spontanea, ed è talmente ben accolta che nell’esporla se ne fa periodicamente un rito comunitario, specie durante le feste natalizie. Essa vi insorge come sublimazione di una artigianalità innata e coltivata nei secoli, che appartiene al carattere degli abitanti.
Amleto Rocchetti artista e creativo di cui quest’anno si celebra il centenario della nascita è un campione assieme all’architetto Marone Marcelletti, ad Angiolino Balistreri, a Mario Rapanelli, a Silvio Craia e ad altri artisti e architetti, di questa società virtuosa.
La presenza di una scuola tecnica che ha sfornato artisti ha certamente contribuito a incentivare il fenomeno. Di riflesso, l’unione e la corrispondenza che c’è sempre stata nella comunità dei creativi ha contribuito a consolidare un senso dell’amicizia che qui è davvero palpabile.
Una piccola mostra di opere di Amleto Rocchetti visitabile in questi giorni e per tutto il periodo natalizio, in via Cavour 82, rinverdisce la memoria di tali valori, ed è un piacere rivisitare attraverso essa la personalità, e il particolarissimo modo di intendere e praticare l’arte di questo artista, declinandola attraverso l’amicizia, appunto, in una dimensione che sin qui ha sofferto di molto pregiudizio: quella provinciale.
“Provinciale” non è una parolaccia, come qualcuno crede: bisognerebbe metterlo in testa sia agli artisti che al pubblico degli appassionati. Questa mostra contribuisce a smentire la dimensione claustrofobica che molti critici, intellettuali ed artisti hanno contribuito a creare nel tempo. Se non è il luogo a far nascere le virtù, non può essere il luogo a reprimerle o farle morire. E del resto, quale ingegnere, architetto e urbanista sarebbe in grado di tracciare un esatto confine di civiltà tra città e provincia?
Lucio Del Gobbo
20 dicembre 2019