Non solo di calcio si vive… anche, ma non solamente. Oggi rendiamo il giusto onore a quattro baldi giovani e al loro allenatore: Luca Gigli, Gianluca Gagliardini, Giammarco Marini, Alessio Benedetti e, il coach, Luca Crescimbeni. Giocano all’antico gioco della Palla col Bracciale, così antico che le ricerche del dott. Nazzareno Graziosi lo fanno risalire al tempo dei Piceni. Sono dei campioni, perché hanno vinto il campionato di serie A! Se la sono giocata in quel di Firenze battendo nella fase finale Chiusi, Carlo Didimi Treia e la Treiese. Per il calcio maceratese, che il traguardo raggiunto da questi atleti se lo sogna, fiumi d’inchiostro e pagine su pagine. Per questi un trafiletto. Non è giusto. A loro dedichiamo una poesia in dialetto scritta da Nonno Vingè proprio per l’occasione: è il minimo che possiamo fare!
Macerata e lo palló co’ lo vracciale
di Nonno Vingè
Macerata è gnende male
su lo palló co’ lo vracciale
e tando ha fatto de preparazió
chedè doéntati gran campió!
Macerata ‘sta tradizió londana
(lo vracciale de legno è cosa arcana)
l’ha tinuta sembre mordo in ardo
e ‘sta òrda ha fatto un vèllo sardo!
Edè un joco de forza de vraccia
e ‘n véllo allenamendo ‘gna che faccia
personalmende no’ li conoscìo sapete
ma ‘na vattuta de mà’ ‘gna che je la facéte!
‘Sta provincia da tandi proprio vistrattata
arrà vissuto ‘na ‘ndimenticabile jornata
e l’augurio e ringraziamenti tandi
all’atleti ‘ché condinuesse a jì avandi!
‘Ssi vardasci edè stati vrài e pure valorosi
a issi cumblimendi e abbracci calorosi.
Macerata ‘sta òrda edè stata daéro grànne
s’è data da fà e addosso non s’è mista a piagne!
16 dicembre 2019