Si conclude questa mattina a Montecassiano il convegno “Donne nella Marca (secc.XIII – XX): spazi, ruoli, relazioni, ricchezze” organizzato dal Centro Studi Storici Maceratesi e iniziato ieri, sabato 23 novembre.
Nella prima sezione mattutina, cui sono stato presente, sono intervenute Augusta Palombarini (Donne: la storia sommersa), Maela Carletti (Tesori da custodirsi gelosamente), Paola Ciarlantini (Le signore della musica) e Lucia Cingolani (Nuove ricerche su Fra Mattia a Montecassiano).
In particolare mi ha colpito la storia raccontata da Maela Carletti in cui lei ha narrato le vicende di Santa Chiara e dei suoi conventi monacali francescani e l’opposizione dei papi di Roma riguardo alla Regola di Povertà insegnata dal Santo Francesco. In breve Santa Chiara avrebbe desiderato che la comunità francescana restasse unita in solidarietà umana, tra frati minori e consorelle, aderendo pienamente alla rinuncia di ogni possesso e quindi alla sopravvivenza consentita dal lavoro nei campi e dalle offerte volontarie dei fedeli.
Ciò implicava che le suore, come d’altronde anche i frati, mantenessero un contatto con la comunità laica. Di tutt’altro avviso furono i papi, a cominciare da Gregorio IX, che imposero la regola di clausura alle suore in modo che il loro mantenimento fosse garantito dal possesso di terre e beni affidati ai conventi e lavorati da operai esterni.
Alla fine, come prevedibile, i papi la spuntarono e subito dopo la morte di Santa Chiara imposero la loro legge, in questo modo annacquando la regola francescana della Povertà e mettendo sotto chiave le suore. Solo dopo questa operazione, nel 1297 (se ben ricordo), a morte avvenuta della discepola e devota di Francesco, il Vaticano riconobbe l’Ordine monastico di Santa Chiara, ormai ridotto a una “conventicola” di donne penitenti controllate strettamente dagli alti prelati.
La discussione sulle donne e delle donne marchigiane è continuate anche durante il pranzo, gentilmente offerto in un locale storico dall’amministrazione di Montecassiano, rappresentata dal sindaco Leonardo Catena e dall’assessore alla cultura, Cinzia Paolucci.
Il pomeriggio di sabato il convegno è continuato con l’assemblea dei soci del Centro Studi Storici Maceratesi e con diversi altri interventi per essere riaggiornato alla mattina della domenica fino alle ore 13.
Paolo D’Arpini
24 novembre 2019