Fra le proposte non andate a buon fine nel primo governo Conte risultava esserci quella di ripristinare un servizio misto, metà civile e metà militare, “per riabituare i giovani a svolgere mansioni utili alla patria e risvegliare in loro un senso di disciplina”.
I “mercenari”
Personalmente ho svolto servizio militare per 15 mesi e debbo dire che quel periodo fu per me molto utile per capire come funzionavano tante cose nella società. Non penso quindi (come disse Berlusconi) che “il servizio militare (o civile che fosse) rappresentasse una perdita di tempo per i giovani”…. Inoltre non sono d’accordo con il sistema corrente in cui il servizio militare (come deciso da un precedente governo Berlusconi) sia riservato a forze prezzolate, semplici volontari, credo che l’onere della difesa (dico “difesa”…) della nostra terra o dei legittimi interessi dei suoi abitanti non possa essere delegata a “mercenari”. Senza dimenticare le proposte avanzate da alcuni partiti “progressisti” di concedere la cittadinanza italiana a quegli stranieri che si impegnassero a servire nell’esercito…
Rieducare i giovani italiani
Prima di “omologare” gli stranieri – che hanno già raggiunto nel nostro paese un numero critico – e che in realtà non risultano “omologabili”, poiché insofferenti alle regole civili o impossibilitati al lavoro per ragioni burocratiche (se non quello in nero o ad attività illegali) occorre pensare alla “rieducazione” dei giovani italiani. Considerando pure che perlopiù questi giovani non sono in grado di “resistere”, perché viziati dalla società dei consumi, dalle droghe e dalla mancanza di senso di responsabilità e di disciplina civica.
Il parallelo con la decadenza dell’impero romano
Mi sembra ovvio che la situazione corrente rispecchi pienamente quella decadente del tardo impero romano, in cui la morale e l’incapacità di dignità fece dell’Italia una terra dominata dai barbari. Le famose invasioni barbariche contavano a malapena poche migliaia di individui (comprese donne e bambini e armenti) mentre Roma aveva oltre un milione e mezzo di abitanti ma quei pochi barbari determinati bastarono per annichilire e distruggere un sistema, forse marcio, forse indegno di essere mantenuto, come probabilmente sta succedendo ai giorni nostri! E la causa anche allora fu che la difesa della società era stata delegata a mercenari di origine straniera (che alla prima occasione presero il potere) e al “buonismo” degli alti prelati cristiani che, intanto, avevano assunto il controllo religioso e politico della società. Insomma, se in Italia ci fosse bisogno di difendere il territorio o la comunità un esercito di leva potrebbe aiutare mentre quello vigente dei mercenari serve solo a combattere le guerre della Nato in varie parti del mondo (sempre a spese dei cittadini) mentre il popolo può essere oppresso e vilipeso sia dai burocrati e tassatori che dai delinquenti comuni e mafiosi (aborigeni o allogeni che siano) in santa alleanza.
Il Libro dei Mutamenti
Il Libro dei Mutamenti afferma: “Nel grembo della terra vi è l’acqua: l’immagine dell’Esercito. Così il nobile magnanimo verso il popolo accresce le sue masse”. L’immagine dell’esagramma L’Esercito (Shih n. 7) del Libro dei Mutamenti, è molto chiara nell’indicarne il significato. Infatti nell’antichità, in virtù della coscrizione obbligatoria, i soldati erano presenti nel popolo come l’acqua sotto la terra. E avendo cura della prosperità del popolo si ottiene un esercito valoroso. E ancora nella prima linea: “Un esercito deve servire in buon ordine e armonia. Se ciò non avviene incombe sciagura”. La coscrizione obbligatoria può sembrare una sopraffazione, se serve a una causa ingiusta, ma è l’unico modo, oggi, per riconoscersi tutti figli dello stesso paese. Questa possibilità di servizio misto, civile-militare, potrebbe essere allargato anche a livello Europeo, alleggerendo così la sudditanza agli USA e creando una valida alternativa alla NATO.
Paolo D’Arpini
3 novembre 2019