Macerata, i “furbetti” e i controlli mai fatti di Legambiente

Scrive Roberto Cherubini, Consigliere comunale a Macerata di M5S: da quasi 4 anni combatto contro il pressapochismo di Legambiente nello stilare il “Dossier Ecosistema Urbano” al quale, purtroppo, giornali e tv danno una importanza che secondo me non ha.

 

Dati “strani” su Macerata

Avevo notato dei dati davvero strani 4 anni fa sulla città di Macerata e mi attivai immediatamente con accessi agli atti e stretti scambi di Pec con i responsabili di Legambiente e l’ufficio ambiente di Macerata.

Va detto, in premessa, che Legambiente manda un questionario all’amministrazione e acquisisce i dati che gli uffici di ogni Comune comunicano; non stabilisce nessun criterio “etico” o oggettivo del tipo: dove collocare le centraline di rilevamento o come prelevare i dati.

 

Come migliora l’aria in città

Dai report la prima cosa che balza agli occhi è che Macerata nel 2007 aveva una pessima qualità dell’aria: PM10 valore medio 33,6.

Oggi, nel 2019, dopo 12 anni, Macerata si trova ad avere una buona qualità dell’aria, con un netto miglioramento: PM10 valore medio 17,4. Un vero e proprio balzo in avanti!

 

 

Il trucco del “furbetto” sulla qualità dell’aria

Come è potuto accadere? Quali provvedimenti sono stati presi in città per aver risolto questo enorme problema per la salute pubblica?

Uno solo: è stata spostata la centralina di rilevamento in un luogo ventoso e con molto meno traffico automobilistico: a Collevario.

Un trucco da “furbetto”. Non si cercano soluzioni per salvaguardare la salute pubblica ma si adotta una soluzione molto scorretta con cui il Comune fa la sua bella figura e scala le classifiche della vivibilità ma gran parte dei cittadini continua a respirare aria di pessima qualità; oltretutto questo comportamento è poco etico nei confronti di chi (per esempio Civitanova) ha messo le centraline nelle vie trafficate.

 

Il trucco del “furbetto” sul fotovoltaico e sul solare

Ma il dato ancora più clamoroso è un altro.

Nel 2018 risulta che Macerata aveva impianti di fotovoltaico e solare per 13,4 kw, in pratica 600 kw ogni 1000 abitanti: un picco altissimo, quasi come Trento!

Sono stati richiesti chiarimenti, c’è stato un invio di Posta Elettronica Certificata e, improvvisamente, il fotovoltaico e il solare in città sono scesi a livelli bassissimi: appena 2,6 kw (erano 600 kw) ogni 1000 abitanti.

Cosa sarà successo? Improvvisamente hanno smontato quasi tutti gl’impianti? Oppure sono stati rettificati i dati inserendoli più veritieri?  

 

  

 

Legambiente si è fidata…

Capite bene che bastano questi 2 dati approssimativi per dare una modestissima importanza a un dossier realizzato senza i minimi controlli sul territorio e sui dati inviati.

Macerata andrebbe in posizioni più arretrate, pur se questo ovviamente non fa piacere.

Quello che davvero infastidisce è che la sensibilità ai temi ambientali e alla salute pubblica sono spesso manifesti vuoti. Si preferisce di gran lunga “apparire” che “essere” anche a livello amministrativo.

E chi paga sono gli abitanti di rioni davvero pericolosi per la salute pubblica, come accade nel quartiere Santa Lucia, dove gli abitanti devono anche sorbirsi la farlocca notizia di… “aria buona!”

Roberto Cherubini – Consigliere comunale M5S

31 ottobre 2019

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