La crescita non può essere una serie di promesse

Non è vero che il nuovo governo è nato prioritariamente per non far aumentare l’Iva ed evitare l’esercizio provvisorio, perché se così fosse stato sarebbe bastato un governo tecnico: il Presidente della Repubblica che non può, in una democrazia parlamentare, sciogliere le Camere e andare al voto, qualora esista una maggioranza politica, affidando l’incarico a chi è stato indicato dalle parti lo ha mandato alle Camere per la fiducia e la formazione di un nuovo Governo il cui collante è puramente politico e durerà finché non si presenterà alla ribalta una nuova maggioranza.

Questo è il rispetto della  Costituzione, il resto sono chiacchiere e propaganda pur legittima.

La crescita non può essere una serie di promesse: terremoto, festa Cgil, incontro Sindacati, assemblea Coltivatori Diretti…

Ho scritto e detto appena dopo le elezioni politiche che dovevamo impedire a ogni costo un governo Lega-5Stelle e sono d’accordo sul nuovo governo, ma non posso essere completamente soddisfatto della nota di aggiornamento al Def, perché è pericoloso non avere il coraggio – dando la stura alla paura e alle opposizioni – di rimodulare l’Iva sui beni di lusso per aumentare i salari ai lavoratori e agli insegnanti, aggiungendo incertezza sull’ambiente (su questo  aspetto sarebbe giusta un’azione europea), sulla famiglia (se è vero poi che l’aumento di spesa per le badanti è certezza, dopo l’aumento negato ai pensionati, non c’è scelta per il futuro), sul Mezzogiorno: creare risorse per investire e colmare la fossa che è stata scavata tra il precedente governo giallo-verde, gli ultimi governi (…Letta, Renzi, Gentiloni). I segni erano evidenti: il dolore di un popolo sofferente che non si è riusciti a capire.

Giulio Lattanzi

5 ottobre 2019

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