Si è svolto a Tolentino lo scorso venerdì 20, al Teatro Vaccaj, l’atteso convegno che aveva per tema “BENI CULTURALI E PAESAGGIO” Una Traccia per la ricostruzione.
La folta presenza di tecnici liberi professionisti e dipendenti pubblici degli uffici interessati alla ricostruzione, oltre a cittadini soprattutto dei centri interessati alla seconda sessione (Visso, Ussita Castelsantangelo sul Nera, Pievetorina e Muccia) ha potuto assistere ad una serie di interventi davvero di notevole qualità. L’introduzione del Soprintendente Dott.sa Marta Mazza ha inquadrato le tematiche sviluppate dei relatori: La sensibilità alle problematiche da affrontare raccomandata dal Vescovo di Camerino Mons. Francesco Massara e il bagno di cultura proposto dal Magnifico Rettore di UniMC Prof. Francesco Adornato hanno tratteggiato i due poli principali di interesse, la POPOLAZIONE ed il TERRITORIO; la proposta tutta incentrata sul valore del paesaggio dell’Arch. Ugo Soragni e la lectio sul concetto di autenticità del Prof. Pietro Petraroia, unite alla relazione del prof. Michele Zampilli, un volo tra l’esperienza di Gibellina in Sicilia contrapposta a quella di Venzone in Friuli, intesi come esempi limite di teorie sul tema della ricostruzione, hanno dato un quadro completo dei concetti che sono da affrontare prima di emanare leggi ed ordinanze, per utilizzarli correttamente come strumenti validi di intervento, piuttosto, come è successo nel nostro sisma, come vincoli per l’immobilismo che stiamo vivendo.
Emozionante il video sulla ricostruzione del Teatro Vaccaj, un brillante esempio di ripristino architettonico che l’Arch. Pierluigi Salvati ha portato per la SABAP Marche brillantemente a termine.
La seconda sessione del pomeriggio ha sviluppato un dibattito tra i tecnici presenti dopo aver ascoltato i cinque esempi di come i Comuni di Visso, Ussita Castelsantangelo sul Nera, Pievetorina e Muccia hanno approcciato la loro situazione con le norme a disposizione.
La sintesi dell’incontro si può riassumere nei seguenti quattro punti imprescindibili per accelerare la ricostruzione nei centri storici e nei nuclei urbani, che saranno oggetto di immediato riscontro nelle proposte da avanzare al Commissario straordinario Piero Farabollini ma che nel contempo hanno anche un margine di operatività immeditata:
- Utilizzare il Documento Direttore delle Ricostruzione, definito nell’Ordinanza 39, una opportunità da non perdere per programmare la ricostruzione con interventi nella prospettiva dello sviluppo e della visione del territorio ; finanziato con fondi comunali, intercomunali, in attesa che venga finanziato con fondi a disposizione del Commissario Straordinario. Non si capisce infatti come il Commissario Errani non lo abbia fatto subito permettendo le perimetrazioni senza questo quadro di inserimento, anche a raccordo intercomunale, vista l’enorme valenza che può avere tanto nel perseguire una ricostruzione veloce e rispondente alle esigenze della popolazione, quanto nel permettere interventi di qualità
- Interventi progettuali diretti nel territorio con riferimento alla programmazione inserita nel Documento Direttore della Ricostruzione, secondo l’ordinanza 39, che possono intendersi anche come variante del piano Regolatore o di altro strumento urbanistico vigente, indipendentemente da eventuali scelte di varianti ai piani che possono essere comunque avviate contemporaneamente dalle Amministrazioni interessate
- Utilizzo dei Concorsi di progettazione a due gradi, dove il primo grado è concorso di idee aperto a tutti i tecnici, dove i primi cinque progetti scelti, parteciperanno alla redazione del progetto preliminare; il primo vincitore sarà il progettista che seguirà il progetto proposto successivamente in tutte le fasi dal progetto architettonico e strutturale alle direzione lavori, retribuiti sulla base di un contributo per onorari fissato ed inderogabile: in questo modo vince chi proporrà il progetto con migliore qualità smentendo così la logica che il massimo ribasso sia lo strumento principe per l’affidamento degli incarichi e sia garante di una impossibile qualità del prodotto.
- Estendere per le sole Aree SAE il regime di emergenza fino all’inserimento nel piano di riconversione di quelle aree : sono state infatti scelte in emergenza e in deroga a tutti gli strumenti urbanistici vigenti; quasi tutte hanno caratteristiche di irreversibilità e quindi quei luoghi non potranno mai più tornare come erano prima del sisma; sono pertanto da integrare nel tessuto urbano attraverso interventi di riqualificazione che potrebbero però essere bloccati in sede di progetto per la non conformità con le norme vigenti, se non fossero di nuovo inquadrati in un percorso di fine emergenza.
L’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti Conservatori promuoverà i risultati del Convegno su tutti i tavoli Istituzionali attraverso il sistema di rappresentanza esistente e si dichiara a disposizione dei Comuni e dei cittadini con le proprie Commissioni Normativa, Territorio, Sisma, Cultura e L’Osservatorio per i Servizi di Ingegneria e Architettura per promuovere ed indirizzare l’attuazione delle proposte.
Arch. Vittorio Lanciani – Presidente
24 settembre 2019