Fdi fa pressing in Regione sugli argomenti inerenti il terremoto

Prosegue in aula e sul territorio l’impegno di Fratelli d’Italia al fianco delle popolazioni colpite dal sisma del 2016, subissate da una burocrazia alienante e da una fitta rete di norme e di procedure che impedisce la concreta ripartenza socio-economica di questi territori. Negli ultimi giorni sono stati diversi gli atti presentati in Consiglio Regionale dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Elena Leonardi, nel tentativo di sciogliere dei nodi e dei problemi che attanagliano i terremotati, chiedendo conto alla Giunta su diverse tematiche emerse anche e soprattutto dal confronto con i territori che lottano quotidianamente per andare avanti.

 

Ferma la ricostruzione nei paesi distrutti

Ha affermato il capogruppo Elena Leonardi: “Da sempre sono attenta alle circostanze delle collettività marchigiane che sono state colpite dal sisma. Ho presentato 28 atti in questi anni per cercare di portare l’attenzione sulle numerose problematiche che quotidianamente si trovano a dover affrontare normali cittadini, ma anche professionisti tecnici e partite iva che resistono e non vogliono abbandonare questo territorio. Anche se sono passati tre anni, basta recarsi per qualche ora nei paesi distrutti del nostro entroterra per rendersi conto che la ricostruzione è ferma al palo e che servono necessariamente uno shock burocratico e delle politiche economiche mirate per dare un impulso reale a questi territori. Continuerò quindi ad interessare il Consiglio Regionale e a chiede risposte e impegni alla Giunta, senza dimenticare anche le questioni ‘ordinarie’ che vanno affrontate, come quella relativa all’Unione Montana di Camerino, per la quale ultimamente si sta parlando dell’ingresso di alcuni Comuni che in precedenza avevano deciso di non farne parte: una procedura sulla quale serve chiarezza da parte della Regione che è competente in materia”.

 

Le richieste a Ceriscioli

Nel dettaglio degli ultimi atti relativi al sisma presentati, il consigliere Leonardi chiede alla Giunta e al presidente Ceriscioli, vicecommissario alla ricostruzione, di impegnarsi a riaprire le domande per la certificazione del danno indiretto delle attività economiche e professionali, necessaria a seguito delle modifiche introdotte dal Mef, che introduce anche le annualità 2019 e 2020 e che elimina il limite massimo entro il quale erano ammissibili i costi di produzione (che dal 30% passa al 100%). “Chiediamo alla Regione di impegnarsi per modificare le istanze per il calcolo dell’agevolazione – ha aggiunto Elena Leonardi – calibrando il contributo su altri costi e quindi cambiando la modalità di determinazione del contributo; ossia, scollegarne il calcolo dai costi e calcolarlo solo in base alla effettiva riduzione del fatturato, in modo da non creare discriminazioni tra chi ha potuto riaprire dopo il sisma, e che spesso ha potuto farlo solo sostenendo dei costi in prima persona, e chi invece non ha più riaperto, poiché il danno indiretto si calcola sui costi di gestione, anche correnti, sostenuti a seguito del sisma”

 

Mancato pagamento, rimborsi e Unione montana

All’attenzione del capogruppo di Fratelli d’Italia anche il mancato pagamento dei professionisti che hanno redatto le Schede AeDES con esito “A”, ossia per le strutture risultate agibili, e le procedure di delocalizzazione delle attività economiche e professionali, molte delle quali attendono ancora il rimborso delle spese sostenute, dopo 3 anni dal sisma, e sono attanagliate da un accanimento burocratico da parte delle istituzioni che invece dovrebbero fare di tutto per facilitare la ripresa post-sisma.

Altra questione sul tavolo è quella dell’Unione Montana di Camerino. A fronte delle recenti richieste di tre Comuni, Castelsantangelo, Monte Cavallo e Valfornace, di entrare a far parte dell’ente e di fronte al recente ingresso del Comune di Ussita. È necessario che la Regione, che è intervenuta tramite l’assessore Angelo Sciapichetti, nel tentativo di gestire questa vicenda, chiarisca le modalità e le iniziative che intende mettere in campo per favorire l’ingresso dei Comuni richiedenti e quali condizioni si intendono applicare, alla luce dei termini recentemente concordati per l’ingresso di Ussita. Non da ultimo, quali iniziative intende adottare per favorire lo stesso percorso anche nelle altre Unioni Montane marchigiane che ad oggi non ricomprendono tutti i Comuni.

24 settembre 2019

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