A seguito dell’entrata in carica del nuovo governo e dell’avvicendamento al vertice del dicastero della Salute del nuovo Ministro Roberto Speranza che è succeduto a Giulia Grillo, il “Comitato pro ospedali pubblici delle Marche” ha rinnovato l’invio della missiva, già trasmessa due volte a suo tempo alla ministra Grillo, inerente la grave situazione della sanità marchigiana. Nella raccomandata il Presidente del Comitato Carlo Ruggeri denuncia le condizioni in cui versano a partire dagli intasamenti dei pronto soccorso, tutti gli ospedali pubblici marchigiani, 13 dei quali chiusi in meno di tre anni e gli altri fortemente depotenziati alla luce del progetto scellerato dell’accentramento sanitario nei soli ospedali unici provinciali: uno per provincia con un unico pronto soccorso. Progetto disastroso perché rischioso (a causa degli elevati tempi di percorrenza per gli spostamenti), inefficace (perché inevitabilmente risultante in un servizio inadeguato ai bisogni dei cittadini che dovranno sempre più rivolgersi al privato), iniquo anche perché caratterizzato da disparità di trattamento tra utenti dei vari territori e, comunque, nella sua globalità insufficiente, oltre che costosissimo.
Dott.sa Marinelli Beatrice – V.Presidente per la provincia di Macerata
14 settembre 2019
La raccomandata al Ministro Speranza
Raccomandata R.R.
Fossombrone, li 13 settembre 2019
Gent.mo Signor Ministro Roberto Speranza
Con la presente, in poche parole vorremmo illustrarLe il dramma sanitario in corso nella nostra Regione Marche, dove il Potere Regionale, applicando il disastroso Piano Sanitario, peraltro scaduto nel 2014, e procedendo a peggiorarlo, dal 2014 ad oggi, con raffiche di delibere di Giunta Regionale che hanno imposto la chiusura scellerata di ben 13 Ospedali con bacini di utenza di decine di migliaia di abitanti, quasi tutti nel medio/alto entroterra, ha generato il disastro annunciato. Imponendo al popolo tutto ciò, i pochi Ospedali rimasti si debbono sobbarcare enormi disfunzioni da caos inenarrabile ai Punti di Intervento, ai Pronto Soccorso e nei ricoveri che facilmente vedono applicare il metodo dei “letti fuori reparto”, generanti un putiferio non più sopportabile da malati e dalle famiglie, ormai diventate come carovane di nomadi disperati anche nella logistica e nel conforto.
Per tutto ciò necessita la immediata riapertura dei 13 Ospedali chiusi nelle Marche, per un indispensabile filtro equilibratore del disastro in atto.
Nel mese di Agosto 2018, il Governatore delle Marche Luca Ceriscioli, in una riunione Ufficiale con Sindaci della Provincia di Pesaro, ha loro annunciato, con decisione, che il modello organizzativo che applicherà nella Regione Marche, sarà quello di un solo ospedale per provincia e un unico pronto soccorso per Provincia. Il che, non solo confermerebbe la scellerata chiusura dei 13 Ospedali che ha iniziato e attualmente inasprito il peggioramento drastico del dramma, ma anche lo smantellamento e la chiusura di quelli attualmente esistenti, quasi tutti localizzati in città da circa 45/ 50 mila abitanti circa, salvo qualche raro caso in zona montana o con viabilità complessa, con minor numero di abitanti. Lasciando aperta una prateria per il potenziamento di una “medicina territoriale” rischiosissima se orba di ospedali di prossimità”, gestita da soli infermieri di comunità (c’è chi li immagina nei sogni anche come “di parrocchia”) o medici di famiglia in genere sino ad ora limitati a fare ricette per la maggior parte del tempo, in studi medici con interminabili file. Una pazzia! Come una pazzia è la moda di “lanciare” nel territorio Ambulanze 118 senza il medico a bordo, che ormai, anche nella nostra Regione è diventata un’altra folle “moda” dai risultati conseguenti più che immaginabili.
Tali situazioni sopra descritte, degli autentici allarmi, non sono più sopportabili nelle Marche, e il nostro unico Comitato in Regione Marche, il solo di cui fanno parte Comitati rappresentanti ogni Provincia, ha elaborato una “Proposta policentrica” e contro il baricentrismo degli ospedali unici provinciali.
Proprio contro quegli Ospedali unici provinciali, autentici calderoni da intasamento enorme e disumano, che, a breve, il Governatore PD delle Marche Luca Ceriscioli vorrà imporre con il suo Piano Sanitario Regionale 2019/21, ai cittadini delle Marche sempre più soggetti al massacro sanitario e sociale.
La nostra proposta di buon senso, sintesi di Comitati della 5 Province marchigiane, ne siamo più che certi, equilibrerà la protezione della salute dell’intero territorio marchigiano in maniera armoniosa e propensa alla giustizia.
Gliela rimettiamo allegata alla presente.
In relazione a ciò’ La preghiamo, con tutto l’animo!, di IMPEDIRE, IN OGNI MODO, NELLE MARCHE, LA COSTRUZIONE DI OSPEDALI UNICI PROVINCIALI, RIVEDENDO IMMEDIATAMENTE “ANCHE” LE ASSEGNAZIONI “IN BIANCO” ALLE REGIONI PER L’EDILIZIA OSPEDALIERA GIA’ STABILITE DALLA MINISTRA USCENTE GRILLO SENZA VINCOLARE LA CIFRA DEDICATA AD OGNI SINGOLA REGIONE (104,9 milioni alle Marche, DEI 4 MILIARDI STANZIATI). L’ASSEGNAZIONE “IN BIANCO”, adottata, magari senza rendersene conto, dalla Grillo, va SICURAMENTE a favorire la disastrosa realizzazione “a tutti i costi” di OSPEDALI UNICI PROVINCIALI IMBUTO (infatti i 104,9 milioni sono l’esatta metà del Progetto di 210 milioni. del primo Ospedale Unico Provinciale che a breve il Governatore delle Marche farà partire a Pesaro, frazione Muraglia, precursore degli altri 4 Ospedali Unici Provinciali). Lo stanziamento di 104,9 milioni, deve essere, a nostro giudizio logico e convinto, invece, rigidamente VINCOLATO, DA PARTE DEL MINISTERO (e ancora viene abbondantemente in tempo), alle sole ristrutturazioni degli ospedali ora esistenti, alla messa a norma di tutte le strutture esistenti, ospedaliere ed extraospedaliere, specie contro i frequenti rischi da terremoti in una regione, le Marche, interamente a rischio di tali disastrosi eventi. Inoltre buona parte dello stanziamento dovrebbe essere mirato alla predisposizione edilizia ad hoc per la riapertura, con riammodernamento altamente funzionale a scopo di “filtro territoriale di prossimità”, dei 13 Ospedali vergognosamente chiusi alla fine del 2015 dall’attuale Potere Regionale Marche, la cui trasformazione in miseri cronicari ha amplificato tutto l’enorme caos sanitario, A IMBUTO, quello attualmente in disastrosa crescita geometrica nelle Marche.
Oltre a cio’ riteniamo che il suo Governo ed, in particolare Lei, Sig. Ministro, così sensibile nel combattere le DISUGUAGLIANZE DIFFUSE, CI AIUTI A PORRE UNA BASE per cementare le nostre ultime speranze, non avendo noi avuto alcun cenno di risposta dalla Ministra Grillo a due nostri, a questo pressoché similari accorati appelli, provveda rapidamente, magari preannunciandolo da subito, ad avviare le seguenti iniziative:
REVOCA IMMEDIATA del sanitariamente e socialmente disastroso Decreto cosiddetto 70 BALDUZZI/LORENZIN dei pessimi governi MONTI/RENZI.
REVOCA IMMEDIATA DLG.502 DEL 30.12.1992 DE LORENZO e riorganizzazione del rapporto pubblico/privato, ritornando ad una Sanità totalmente Pubblica, e disincentivando la confusionaria ed ingiusta sanità attuale da cittadini di seria A, B, C ed ancor peggio, riveniente dalla espansione del privato, SPECIE SE SI REALIZZANO (come nelle Marche) OSPEDALI UNICI PROVINCIALI PUBBLICI che smantellano tutto il resto di Pubblico, immediatamente sostituendolo con Servizi Ospedalieri Privati Convenzionati in sostituzione di quelli Pubblici, o, addirittura ASSURDE RINASCITE DI OSPEDALI PRIVATI CONVENZIONATI IN SOSTITUZIONE DI OSPEDALI PUBBLICI CHIUSI (caso recente di Sassocorvaro nelle Marche).
EMANAZIONE VELOCE DI DECISIONI CONCRETE – CHE DIMOSTRINO L’EFFETTIVO CAMBIAMENTO ALLA STATICITA’ IN ATTO ANCORA OGGI TOTALMENTE ANCORATA ALLE RIGIDITA’ CAPESTRO, SPECIE IN SANITA’, DEL GOVERNO MONTI – DI UN DECRETO MINISTERIALE, COMPORTANTE LA RIAPERTURA DI TUTTI GLI OSPEDALI ESISTENTI IL 31.12.2010, al fine di ritornare, sia nel ricovero che nel primo soccorso stabilizzante di qualità, ad una equilibrata sanità policentrica e filtrante verso gli Ospedali più specialistici, che cambi totalmente la sfasciata sanità Regionale e, a quanto pare, Nazionale .
La ringraziamo, Sig. Ministro SPERANZA, dell’attenzione, e, ci creda, non ci rimane che ribadirLe, che solo su di Lei, così sensibile al “riequilibrio umano” dei diseredati, degli indifesi e delle famiglie ora massacrate dalla arroganza e dalla supponenza di uomini di potere totalmente lontani dalle necessità “umane”, poniamo la fiducia. Attendendo una Sua risposta CHE SIA IN PARALLELO a questo nostro GRIDO DI DOLORE, Le porgo i più cordiali saluti.
CARLO RUGGERI- Presidente del Comitato Pro Ospedali Pubblici Marche