Il report completo sul terremoto del Commissario Piero Farabollini

Centro Italia, 24 agosto 2016 – 24 agosto 2019 – Agosto e ottobre 2016, gennaio 2017: tre mesi che hanno devastato l’Appennino Centrale con scosse potentissime che hanno lasciato morti da piangere, pietre da rimuovere e riparare, piccole e grandi storie da ricostruire in un’area già messa a dura prova dal progressivo spopolamento.

Da allora sono passati tre anni, tre governi, tre commissari.

Quello a cui tocca in sorte di tirare le somme della ricostruzione in occasione del terzo anniversario della prima grande scossa è Piero Farabollini, geologo ed ex presidente dell’ordine, professore universitario a Camerino, bellissimo borgo medievale, regno dei duchi Da Varano che è diventata ora una immensa zona rossa sorvegliata dai militari.

 

Perché è stato scelto Farabollini

Farabollini, che si occupa di dissesti e terremoti dal 1997, è stato nominato dal governo Conte il 5 ottobre 2018 per dare un approccio tecnico alla ricostruzione dopo che quello politico, teorizzando un modello di ricostruzione “com’era/dov’era”, non stava dando i frutti sperati. Quando lo hanno contattato era sul Monte Vettore a studiare la faglia che, come e più di altre, è una ferita aperta e pulsante di cui cogliere ogni segnale per evitare, per quanto umanamente possibile, altre tragedie.

 

La filosofia di Farabollini

Spiega Farabollini: “C’è un solo modo di ricostruire ed è dove la sicurezza dei cittadini è garantita il più possibile e con un rapporto virtuoso costi-benefici, quelli immateriali compresi che non sono secondari per i singoli e le comunità. Abbiamo investito in approfondimenti di indagini le economie della microzonazione sismica ed emanato un’ordinanza per i dissesti ed una per lo studio delle faglie attive e capaci. Se è necessario sacrificare qualcosa a favore della sicurezza in chiave di salvaguardia della vita umana da eventi catastrofici come il terremoto, bisogna avere il coraggio di assumersi la responsabilità anche di scelte impopolari”.

Una responsabilità che Farabollini si è assunto di buon grado e senza sforzo, sentendola affine al suo modo di essere e di vivere il ruolo. Lo hanno accusato di non essere presente, la realtà è che, conosce a menadito il territorio ed ha preferito analisi e sintesi alle passerelle conscio che solo adeguando gli strumenti e le azioni si possono dare le risposte attese.

 

Il Decreto Legge 189/2016 è il primo ostacolo

Spiega Farabollini: “Il DL 189/2016 è il primo ostacolo a una visione organica della ricostruzione in senso strategico e operativo. Sarebbe stata necessaria una legge speciale e invece abbiamo un insieme di norme ordinarie che, dal sisma 2012 dell’Emilia Romagna, è stato applicato in un contesto urbanistico e paesaggistico completamente diverso. A questo si aggiunga la frammentazione della governance e il fatto che non si è tenuto conto che la ricostruzione non prescinde dalla ri-costituzione delle comunità e non c’è comunità senza lavoro. Il sisma ha interessato un’area il cui spopolamento era già in atto per il progressivo cambiamento degli stili di vita. Vanno ripensate le basi stesse dell’economia di queste zone che non sono appetibili in termini prima di tutto di logistica. Il DL 189 ha strutturato un percorso di ricostruzione che parte dalle scuole cui seguono le case e solo successivamente le aziende. Sarebbe stato opportuno invece avviare in primo luogo azioni e misure per la ripresa e il potenziamento dell’economia locale. Le scuole sono un servizio importante che può anche favorire nuovo insediamento, ma quando il lavoro scarseggia, i servizi non sono una discriminante sufficiente per scegliere di restare. Ora le scuole moderne ed efficienti che abbiamo ricostruito si ritrovano in troppi casi con un pugno di alunni. Il Governo ed il Parlamento che mi hanno accordato la loro fiducia hanno già fatto moltissimo per rimediare a questi impasse, ma i miracoli potrebbero non bastare senza una legge speciale”.

 

Primo Commissario che ha incontrato tutti i Comitati

Tra un’accusa e una polemica che attraversa con serafica pazienza incassando anche le più pesanti come parte del gioco, il Commissario Farabollini ha introdotto diverse novità in termini di sicurezza (tra cui l’aver ammesso anche le aziende non direttamente danneggiate al finanziamento INAIL per il miglioramento della sicurezza dei luoghi di lavoro in caso di sisma) e tagliato altrettanti nodi gordiani.

È il primo Commissario ad aver voluto incontrare tutti i comitati dei cittadini terremotati e ad aver fatto sedere ai tavoli operativi i rappresentanti della Rete Professioni Tecniche. Tendono la mano ai professionisti l’ordinanza sull’applicazione del Durc di congruità e quella che regolamenta le parcelle degli amministratori di condominio. Entrambe sono a sanatoria di contenziosi sulle interpretazioni: sul ruolo del Direttore dei Lavori per il quale Rete Professioni Tecniche e Consiglio nazionale degli ingegneri erano ricorsi al TAR.

 

Coralità e rappresentanza dei Sindaci

Afferma Farabollini: “Per un danno così esteso da far stimare in 79.320 le richieste di contributo potenziali per abitazioni private, l’approccio corale alla ricostruzione è essenziale, così come è importante l’introduzione della rappresentanza dei sindaci in cabina di coordinamento, altrettanto necessario interfacciarsi con chi si trova alle prese con problemi tecnici e burocratici dalla mattina alla sera. Un lavoro lungo e non sempre facile, ma che dà frutti. Prendiamo l’ordinanza 78: ha risolto il nodo del Durc di Congruità su cui pendeva un ricorso al TAR e una difficoltà applicativa che sono stati superati con il dialogo e la condivisione tra Commissario, Rete Professioni Tecniche, sigle sindacali e associazioni di categoria e datoriali”.

 

Riduzione dei “colli di bottiglia”

Tra norme rivedute e corrette e nuove emanazioni, Farabollini ha propiziato e colto ogni opportunità di riduzione dei “colli di bottiglia”. La sanatoria sulle piccole difformità e il decreto sblocca cantieri segnano gli estremi di una intensa attività di governo e parlamentare condivisa, inserita nel report commissariale a meno di un anno di mandato, in cui si ritrovano anche l’approvazione del secondo Piano Beni Culturali e l’emanazione dell’ordinanza per la realizzazione di aree camper per favorire il cosiddetto turismo di ritorno ovvero le presenze di proprietari di seconde case distrutte o lesionate.

 

Arrivato meno del 10% delle pratiche attese

Uno sforzo immenso e supportato da grandi stanziamenti (la stima fatta è di 22 miliardi) che, per la ricostruzione privata, ha dato finora frutti marginali: sono state presentate pochissime domande.

Commenta Farabollini: “Abbiamo preso atto che sono arrivate meno del 10% delle pratiche attese e, in accordo con le Regioni, abbiamo giocato il jolly della proroga per la presentazione delle richieste di contributo danni lievi in modo che, di pari passo con la semplificazione delle norme, fosse rimosso anche ogni eventuale alibi sulla possibilità di portare avanti i progetti e favorire il rientro dei terremotati nelle loro case. Mi aspetto ora che si lavori con rinnovata lena e in stretta collaborazione tra USR e tecnici in modo che proceda a marce forzate. È l’unico modo per dare un sensibile impulso al ritorno progressivo alla normalità con il ripristino delle tante abitazioni che, fortunatamente, hanno bisogno solo di pochi lavori per rientrare nella piena disponibilità dei proprietari. È arrivato però anche il momento di dire una volta per tutte se si vuole ricostruire, a partire dalle seconde case che sono oltre un terzo di quelle danneggiate e sono state per la prima volta ammesse a finanziamento. Nei borghi dove le abitazioni sono come incollate l’una nell’altra, ogni azione, smaltimento delle macerie compreso, rallenta per la mancanza di decisione. Ora che le norme sono state adeguate ci concentreremo, per così dire sulle firme”.

 

Problema “firme”

Firme, ovvero assunzione di responsabilità, sulle decisioni, sui progetti e pure sulle autorizzazioni. A esempio quelle che certificano le lievi difformità edilizie su edifici distrutti e danneggiati dentro i comuni del cratere. Progettisti e uffici comunali procedono con estrema cautela nonostante il DL 55/2018 consenta di presentare una richiesta di contributo insieme con una “segnalazione certificata di inizio attività in sanatoria”. Il computo delle sanzioni, variabile tra i 516 e i 5.164 euro, esclude il  20% di difformità sui volumi realizzati rispetto al progetto originario come prevede il cosiddetto “piano casa”. Cosa non trascurabile in un cratere che interessa varie zone parco, in alcuni casi si può chiedere l’autorizzazione paesaggistica con una tolleranza fino al 2%. Sono state semplificate anche le modalità per la certificazione di idoneità sismica necessaria per la chiusura delle pratiche di condono edilizio ancora in corso.

 

Una “bacchettata” ai Sindaci

Conclude il Commissario Farabollini: “Da qui in avanti sarà ancora più importante fare squadra con il ruolo fondamentale dei sindaci che potrebbero smetterla con le critiche strumentali che sono funzionali alla visibilità mediatica ma non nascondono a lungo i problemi di fondo. Nonostante ogni sforzo attuato dallo Stato attraverso la struttura Commissariale nell’ultimo anno, compresi la concessione del contributo per la ricostruzione anche alle seconde case e lo snellimento progressivo delle procedure, non c’è norma che possa sostituirsi alla volontà”.

 

24 agosto 2016 / 24 agosto 2019

NOTA RICOSTRUZIONE SISMA CENTROITALIA

 

AREA

La superficie progressivamente definito dalle scosse del 2016 (24 agosto, 26 e 30 ottobre) e del 2017 (18 gennaio) è di 7.929 km2e comprende 351 comuni delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

Il cosiddetto “cratere” è costituito da 138 comuni. Sono 213 i comuni da cui è pervenuta almeno una segnalazione di danno.

 

POPOLAZIONE COLPITA NEL CRATERE

Dati al 31 luglio 2016

Fonte ISTAT

 

STATO DI EMERGENZA

Prorogato al 31 dicembre 2019.

 

COMPETENZE

Rilevazione del danno: Dipartimento Protezione Civile, Professionisti, USR

Messe in sicurezza: Dipartimento Protezione Civile, Comuni, Regioni

Rimozione macerie: Dipartimento Protezione Civile, Regioni

SAE – Soluzioni Abitative Emergenza: Dipartimento Protezione Civile, Regioni

Contributo Autonoma Sistemazione: Dipartimento Protezione Civile, Regioni, Comuni

 

RIMOZIONE E SMALTIMENTO MACERIE

Dati al 31.03.2019 espressi in tonnellate

Fonte: piani di smaltimento redatti dalle regioni

 

Regione Da piano Rimosse Da rimuovere
Abruzzo 106.337,67 45.780,48 60.557,19
Lazio 1.170.000,00 950.000,00 220.000,00
Marche 1.079.705,42 615.718,43 463.986,99
Umbria 153.000,00 100.000,00 53.000,00
  2.509.043,09 1.711.498,91 797.544,18

 

RICOSTRUZIONE

Scadenza presentazione RCR danni lievi prorogata al 31 dicembre 2019.

Scadenza presentazione RCR danni pesanti 31 dicembre 2019.

 

COMPETENZE

SMS solidali: Dipartimento Protezione Civile, Regioni, Commissario

Ricostruzione Privata: USR

Ricostruzione Pubblica: Commissario, USR, Comuni

 

STANZIAMENTI

Sulla base della stima del danno effettuata dal Dipartimento Protezione Civile sono stati previsti per la ricostruzione 22 miliardi di euro.

Ricostruzione pubblica: le ordinanze 14, 33, 23, 32, 64, 27, 48, 37, 56, 38, 84 (che prevedono circa 2.300 interventi escluse stalle e aree camper) sono finanziate con circa 2,160 miliardi di euro dal MEF a mezzo legge di bilancio. A oggi sono stati erogati 41 milioni di euro a quei beneficiari che hanno avviato la fase di progettazione.

Ricostruzione privata: è finanziata con credito d’imposta. Man mano che vengono accolte le RCR (Richieste di Contributo Ricostruzione) presentate agli Uffici Speciali Ricostruzione regionali, si attinge dal plafond di liquidità che Cassa Depositi e Prestiti mette a disposizione delle banche che hanno aderito alla convenzione tra Commissario ed ABI. Lo stato garantisce il rimborso delle rate attraverso il credito d’imposta ceduto alle banche: queste, a fronte di pagamenti tempestivi, recuperano gli importi di conguaglio IRPEF. Dal 10 agosto 2017 al 25 giugno 2019 il tiraggio (cioè i fondi messi in circolo dalla CdP sulla privata complessivamente per le 4 regioni) è di circa 200 milioni di euro.

 

RICOSTRUZIONE PRIVATA

Dati al 31.05.2019

Fonte: USR regionali

 

Sopralluoghi effettuati su coordinamento del Dipartimento Protezione Civile con redazione schede Aedes (Agibilità e danno nell’emergenza sismica). Dal 4 novembre 2016 sono state introdotte le schede Fast (Fabbricati per l’agibilità sismica post-terremoto) che sono frutto di una rapida ricognizione per stabilire esclusivamente se l’edificio è agibile, non utilizzabile o non utilizzabile per solo rischio esterno. Per gliedifici classificati come non utilizzabili, sono i tecnici incaricati dai proprietari  dover redigere la scheda Aedes.

 

Schede da sopralluogo: 175.103 di cui Aedes 70.692 e Fast 104.411

Esito: Agibili: 54,57%   –   Danno lieve: 15,27%   –   Danno grave: 24,16%   – Fast da periziare: 6%

 

Ipotizzando ragionevolmente che le schede Fast ancora da periziare rispettino le percentuali di agibilità, danno lieve e grave già accertate dai professionisti, il quadro è il seguente:

 

Schede Aedes attese (DPC+Professionisti): 114.136 di cui 34.816 con esito di agibilità

 

Richieste Contributo Ricostruzione Attese
  Stima Aedes totali Stima RCR attese
Danno Lieve Danno Grave Totale RCR attese
Cratere        
Abruzzo 13.923 4.496 4.443 8.939
Lazio 13.139 2.687 5.550 8.237
Marche 54.556 13.527 27.782 41.309
Umbria 13.558 3.637 4.418 8.055
RCR potenziali 95.176 24.347 42.193 66.540
         
Fuori cratere        
Abruzzo 5.874 1.886 2.116 4.002
Lazio 1.573 389 801 1.190
Marche 5.054 1.655 2.081 3.736
Umbria 6.459 1.724 2.128 3.852
RCR potenziali 18.959 5.654 7.126 12.780
         
RCR potenziali cratere + fuori cratere 114.136 30.001 49.319 79.320

 

 

Area Richieste Contributo Ricostruzione presentate
Danno lieve Danno grave Accolte Respinte In lavorazione*
C/o Comune c/o professionista c/o USR
Cratere              
Abruzzo 868 189 72 34 134 94 723
Lazio 532 164 266 122 56 185 67
Marche 4.119 1.526 1.979 81 1.431 784 1.370
Umbria 898 146 471 27 185 98 263
RCR cratere 6.417 2.025 2.788 264 1.806 1.161 2.423
               
Fuori cratere              
Abruzzo 235 72 13 3 25 14 252
Lazio 52 6 24 17 2 7 8
Marche 323 120 78 9 135 68 153
Umbria 241 75 64 17 89 52 94
RCR fuori cratere 851 273 179 46 251 141 507
               
RCR cratere + fuori cratere 7.268 2.298 2.967 310 2.057 1.302 2.930

 

* fase istruttoria

 

RICOSTRUZIONE PUBBLICA

Dati al 21.08.2019

Fonte: Ordinanze commissariali

24 agosto 2019 

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