Da tempo sostengo che chi afferma che il medioevo è “oscuro per mancanza di documenti” dimostra in realtà di non avere mai neanche tentato di informarsi sull’argomento. Soprattutto oggi con le enormi possibilità della rete si può trovare una quantità di notizie che si ha difficoltà a organizzare e comprendere fino in fondo. Spesso nei libri di pochi secoli fa si trovano notizie di grandi quantità di documenti conservati in archivi segreti oggi non più reperibili, ma a volte questi documenti di cui i testi parlano sono ancora oggi consultabili o anche solo rintracciabili, e il loro contenuto è utilissimo per dare un’idea di ciò che accadeva in epoche lontane. Un esempio è il passo nel volume 19 de “Delle Antichità Picene dell’abate Giuseppe Colucci patrizio camerinese” del 1793, dove si parla di San Ginesio e di un archivio segreto contenente diecimila “carte” conservate alla rinfusa, delle quali lo studioso si rammarica di averne esaminate solo un terzo.
Massimo Orlandini
21 luglio 2019