Si inaugura venerdì 19 luglio 2019, alle ore 19:00, da Nino Caffè in via Roma a Macerata, la mostra “Figurazioni Geometriche” di Renato Spagnoli. Questo assoluto protagonista dell’arte, nato a Livorno e deceduto appena tre mesi fa all’età di 91 anni, ha attraversato tutto il dopoguerra con una grande capacità creativa e innovativa, dando sempre prova di una espressività schietta e vera, seppur lontana dai riflettori del mercato. Scrive, tra le altre cose, Daniele Taddei nel pieghevole dell’evento: “Renato Spagnoli proprio alla fine dei suoi anni ha avuto l’opportunità di incontrare Gian Marco Casini, giovane gallerista della sua Livorno, che con intuito e lungimiranza, ha fortemente voluto contestualizzare il percorso storico e critico dell’Artista in una sorta di rivisitazione per il dovuto riconoscimento”.
La città di Macerata ha già visto nel passato due presenze dell’Artista, una nel 1970 e l’altra nel 1981 presso la Pinacoteca Civica con presentazioni di Elverio Maurizi, tanto che un lavoro dato in dotazione è entrato a far parte della raccolta civica.
Prosegue nel suo testo Taddei: “L’espressione di Renato Spagnoli è riconoscibilissima tra tanti e questo è dato dall’accurata analisi e dall’essenza della frantumazione delle geometrie, geometrie che nascono come immagini, ma che prendono forma proprio con la loro destrutturazione in un continuum rigoroso e armonico.
L’Artista livornese è noto al pubblico per l’elaborazione della lettera A, lettera che viene amplificata e ripetuta in minuscolo e in corsivo. Il suo percorso artistico segna una svolta definitiva con la visita alla Biennale di Venezia del 1960, dove alla vista delle opere di Franz Kline sublimate dal gesto rapido di quelle strisciate nere, con rimandi a geometrie informali, viene letteralmente colpito e coinvolto. Da quell’incontro tutta la tematica e la dialettica artistica si muovono attorno a quella lettera. La lettera A di Spagnoli non vuole essere altro che l’uomo che si confronta con l’altro, in un dialogo serrato ricco di spunti d’incontro e di contraddizione, in lui regna sempre la dualità che accompagna la nostra esistenza, dualità fortemente marcata nei bianchi e neri, opere di assoluta eleganza e spiritualità”.
Le opere esposte, ben 16, ci fanno entrare nel mondo magico e misterioso di questo importante e unico artista. Questo appuntamento è stato possibile, come accennato sopra, grazie alla collaborazione con la Galleria Gian Marco Casini di Livorno.
Mario Monachesi
15 luglio 2019